Sono stati consegnati, alla presenza del commissario straordinario per la bonifica delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale, generale Giuseppe Vadalà, i lavori per la bonifica di una prima parte della discarica dell’Angitola, nel territorio comunale di Pizzo. Si tratta di una prima trance dell’operazione che, nel suo complesso, punta a bonificare una vasta area a ridosso del litorale napitino nella quale, nel corso degli anni, sono state accumulate circa 30mila tonnellate di rifiuti. Il primo intervento prevede la rimozione di 1000 tonnellate di rifiuti, vale a dire quelli più prossimi alla foce del fiume Angitola, già oggetto di una prima operazione di messa in sicurezza.

I lavori saranno effettuati dalla ditta Crotonscavi, già all’opera per la caratterizzazione del sito e i prelievi necessari a confermare la tipologia dei rifiuti già sondata nel corso di un precedente studio. Entro 10 giorni l’avvio della fase operativa che dovrà concludersi nell’arco di 13 giorni dall’inizio dei lavori. I termini dell’operazione sono stati sviscerati nel corso di un incontro svoltosi al Comune di Pizzo, alla presenza, oltre che del generale Vadalà e dal responsabile delle Risorse Finanziarie della struttura commissariale, maggiore Aldo Papotto, del commissario prefettizio di Pizzo Antonio Reppucci, del direttore dei lavori Carlo Consoli, del legale rappresentante della ditta Rino Cosentino, dal comandante della Stazione dei carabinieri di Pizzo Marco Failla e dal rup Nicola Donato.

Questo primo intervento, come detto, farà da “apripista” alla più imponente operazione che aggredirà la parte più consistente della discarica e le sue 30mila tonnellate di rifiuti accumulati per oltre un ventennio tra gli anni ‘70 e ’80. Su questo fronte a breve partirà la progettazione esecutiva che, come ha ricordato il maggiore Papotto, godrà di un finanziamento di 6 milioni di euro destinato alla completa rimozione dei rifiuti.

L’iter per arrivare all’intervento di rimozione delle prime 1000 tonnellate è stato rallentato, prima dall’operazione Rinascita Scott e poi dall’emergenza sanitaria. Ma adesso non ci sono più ostacoli e la città si prepara ad una svolta in quello che per anni ha rappresentato un vero e proprio incubo ambientale in un’area di grande pregio naturalistico tra le “dune dell’Angitola” e la frequentata pineta di località Colamaio. Del resto, anche per il commissario Antonio Reppucci «Pizzo ha tutte le potenzialità per emergere. È importante riqualificare il territorio già troppo vulnerato».