VIDEO | Il 40% degli impianti non è collettato e spesso si autorizzano nuove costruzioni: il comandante dei carabinieri punta il dito contro le criticità ma allo stesso tempo evidenzia un cambiamento positivo nella coscienza di cittadini e amministrazioni
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L'urbanizzazione crescente, spesso accompagnata dall'approvazione di nuove lottizzazioni, solleva interrogativi sulla capacità dei depuratori di trattare i reflui e sulla consapevolezza ambientale degli amministratori locali. La Calabria, con la sua preponderanza di corsi d'acqua e la bellezza del suo litorale, si trova ad affrontare obiettivi significativi nella lotta all'inquinamento. Le dichiarazioni del generale Pietro Salsano, comandante della Legione Carabinieri della Calabria, riflettono un approccio chiaro e focalizzato alla situazione ambientale della regione.
Innanzitutto, il generale Salsano sottolinea il ruolo delle forze dell'ordine, in particolare dei carabinieri, come parte integrante della polizia ambientale. Questo evidenzia l'importanza attribuita al monitoraggio e alla tutela dell'ambiente, compresa la gestione dei depuratori, nel contesto delle attività delle forze dell'ordine. Inoltre, l’alto graduato mette in evidenza il ruolo dei carabinieri che mira a garantire il rispetto delle normative ambientali e l'applicazione delle leggi in materia.
Questa chiara distinzione del ruolo dei carabinieri sottolinea l'obiettivo principale di assicurare la legalità e la corretta gestione delle risorse ambientali. Il generale Salsano si è anche detto disponibile a un approccio collaborativo con le amministrazioni comunali, qualora ne avessero bisogno ed ha evidenziato un cambiamento positivo: «Anche nei Comuni si sta risvegliando una coscienza ambientale che poi ci porta a poter intervenire».
La Calabria, circondata dal mare e caratterizzata da numerosi fiumi, torrenti e zone interne, presenta circa il 40% degli impianti non collettati. Qui, il problema della gestione dei rifiuti e dell'inquinamento assume proporzioni rilevanti. Tuttavia, c'è fiducia nel fatto che, grazie all'impegno dei giovani e al crescente interesse per l'ambiente, si possano intraprendere azioni concrete per affrontare tali sfide. La questione dei depuratori sottodimensionati e dell'urbanizzazione solleva importanti interrogativi sull'equilibrio tra lo sviluppo urbano e la tutela dell'ambiente