VIDEO | Negli ultimi anni sono state inoltrate due diffide agli amministratori nominati dal Tribunale ma non c'è stato alcun riscontro. Dopo la nostra denuncia, l'Amministrazione ha sollecitato risposte su quanto fatto nell'area San Giorgio Extra dove sorgeva l’ex fabbrica di agrumi Vilardi
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Beni privati, sottoposti ad amministrazione giudiziaria, gravati da complesse e intricate procedure giudiziarie che continuano a degradare, forse anche pericolosamente, un’ampia zona del centro urbano di Reggio Calabria. Si tratta dei terreni ed ex fabbricati industriali in un’area di oltre due ettari, insistenti nel quartiere ad alta densità abitativa di San Giorgio Extra, nella zona Sud di Reggio Calabria, da oltre vent’anni in preda al degrado e all’abbandono. Dopo la nostra sollecitazione, arriva qualche segnale. Ad inviarlo è il Comune di Reggio Calabria ma ciò non ci esime dal chiederci il perché di questo atteggiamento passivo e inerte reiterato per anni.
La richiesta di chiarimenti del Comune di Reggio
«Stiamo approfondendo perché si tratta di un’area certamente da attenzionare. Da qui a breve intensificheremo le nostre azioni per capire lo stato di degrado. Comunque dobbiamo fare i conti con un soggetto terzo all’Amministrazione comunale». Questo è l’impegno assunto dal settore Ambiente del Comune di Reggio Calabria, per voce del dirigente Domenico Richichi, che ha già rivolto agli amministratori giudiziari una richiesta di chiarimenti sugli atti posti finora in essere da soddisfare entro dieci giorni (6 maggio 2021 prot. 88794).
Il sequestro penale dei Carabinieri forestali
È infatti sottoposta a custodia giudiziaria quasi tutta l’area in cui ricadono terreni ed ex fabbricati industriali dell’ex ditta di Agrumi Vilardi, dismessa alla fine degli anni Novanta. Una zona che nel 2018 il Nucleo Investigativo del Gruppo dei Carabinieri Forestali di Reggio Calabria, dopo un sopralluogo eseguito su sua iniziativa, ha ritenuto di chiudere al libero accesso e di sottoporre ad un sequestro penale per il rinvenimento di rifiuti urbani e industriali, miscelati in modo incontrollato. Rifiuti speciali, insomma, alcuni dei quali anche pericolosi, sversati in modo illecito.
Una circostanza, questa, che aggrava già da tre anni il quadro di questi terreni e fabbricati, privati ma sottoposti all’amministrazione disposta dal Tribunale, rispetto ai quali le autorità avrebbero dovuto procedere con tutti gli atti necessari per sollecitare e appurare l’entità del pericolo ed eventualmente rimuoverlo, bonificando e ripristinando lo stato dei luoghi.
Due diffide e nessun riscontro
Eppure, nonostante le due diffide rivolte nel 2017 e nel 2019 dal settore Ambiente del Comune di Reggio Calabria agli amministratori giudiziari, nonostante i precisi doveri che discendevano da esse in capo a costoro e, in seconda battuta data questa reiterata inattività, in capo al Sindaco in qualità di autorità sanitaria locale, ad oggi pare che, al netto della rimozione delle coperture di amianto degli ex capannoni industriali, verifiche e bonifiche non siano state eseguite in quella vasta area. È anche il caso di ricordare che su fondo Vilardi trovasi anche due pozzi d’acqua comunale che quotidianamente servono abitazioni di San Giorgio Extra e del Centro Storico di Reggio.Attendiamo adesso che gli amministratori giudiziari rispondano al Comune reggino. Una risposta attesa nei prossimi giorni.
Pur con tutta la complessità della situazione di questa area, con terreni e fabbricati quasi completamente rilevati dalla Immobiliare San Giorgio srl nel 2008, sottoposti ad amministrazione giudiziaria, gravati da ipoteche, pignoramenti e un sequestro preventivo eseguito nel 2012, resta da approfondire tale inerzia diffusa e perdurante su un’area vasta, per altro al centro di mire speculative sulla cui liceità ha indagato più volte la magistratura reggina.
Il ruolo dell'Arpacal
Elemento di interesse riguarda anche l’Arpacal (agenzia per la protezione dell’Ambiente), ente strumentale della Regione Calabria deputato anche alla protezione attraverso i controlli ambientali per la tutela della salute della popolazione e la sicurezza del territorio. Tramite l’ufficio stampa, Angela Bruna Cardile, dirigente del settore Suolo e Rifiuti, ha chiarito che l’Agenzia non è stata mai investita direttamente e ufficialmente dell’attività di verifica su questi fusti abbandonati da tempo in pieno contesto urbano. Restano ancora tanti interrogativi senza risposta mentre quest’area ancora attende controlli e eventuali bonifiche, imprescindibili nell’ottica di una nuova prospettiva di luogo decoroso, sicuro e libero.