Dopo cinque lunghissimi anni forse è in arrivo il momento della nomina di un commissario alla Bonifica dei siti delle ex industrie di Crotone. Era luglio 2018 ed Elisabetta Belli lasciava la città di Pitagora dopo due anni e senza aver speso un solo centesimo degli oltre 52 milioni di euro (poi diventati oltre 70 per via degli interessi maturati) assegnati dal Tribunale di Milano, quale risarcimento per i danni ambientali subiti dall’insediamento di Pertusola e Montecatini divenuta poi Montedison.

A meno di ulteriori colpi di scena, dovrebbe essere Emilio Errigo il nuovo commissario per il Sito d'interesse nazionale (Sin) di Crotone.

Quella che fino a qualche giorno fa era solo una indiscrezione rimbalzata da Roma, trova oggi conferme ufficiose proprio a Crotone, dove Errigo, professore dell’Università della Tuscia di Viterbo e generale di brigata (in riserva) della Guardia di Finanza, ha comunque relazioni più che consolidate.

Nato a Reggio Calabria nel 1957, coniugato con due figli, Errigo, che si era autocandidato per occuparsi della bonifica industriale delle aree Eni Rewind, è molto conosciuto per il suo ruolo di commissario straordinario di Arpacal, l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente.

Il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, sembra abbia dato via libera alla sua nomina, che apparirebbe super partes rispetto alla designazione di qualcuno considerato più vicino a Fratelli d’Italia o alla Lega, che si contendono tutta una serie di altre nomine nel Paese da decidere entro il mese di ottobre.

«Il problema della bonifica è complesso e non esistono soluzioni semplici», affermò Belli cinque anni fa quando lasciò l’incarico, aggiungendo che i tempi sono lunghi «sia per i lacci burocratici, ma anche per la gestione degli interessi».

Interessi che a febbraio avevano portato il ministero a ipotizzare la nomina dell’allora prefetto Maria Carolina Ippolito (trasferita poi ad Enna e sostituita dall’attuale prefetto Franca Ferraro) per ricoprire questo ruolo di attuatrice della bonifica, resa necessaria dal danno ambientale per cui il tribunale di Milano individuò inequivocabilmente responsabile Eni.

Interessi che vedono Crotone subire da decenni giochi di potere e poste fuori portata per una cittadina di meno di 60mila abitanti, al di là dei proclami che portarono l’attuale sindaco Vincenzo Voce a vincere promettendo “vendetta” nei confronti del colosso a sei zampe. Posizioni che si sono ammorbidite in meno di due anni, con la ricerca di un accordo con Eni per progetti di sviluppo finanziati con risorse diverse da quelle destinate alla bonifica. 

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Importante considerazione a margine è che la nomina del generale andrebbe a sovrapporsi al ruolo che svolge oggi in Arpacal, agenzia regionale per l’ambiente che dovrà mettere in campo azioni di monitoraggio e verifica nelle operazioni di bonifica. Insomma, controllore e controllato finirebbero per coincidere.