VIDEO | Dopo Praia a Mare, Tortora e San Nicola Arcella, il prestigioso vessillo è stato assegnato anche alle spiagge di Santa Maria del Cedro e Diamante
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Spiagge affollate, traffico rallentato e negozi di alimentari pieni. Sulla costa tirrenica cosentina tirrenica cosentina la stagione turistica 2021 è ai nastri di partenza, con un leggero ritardo rispetto agli anni passati, persino rispetto allo scorso anno, quando nel bel mezzo della pandemia mondiale i vacanzieri si riversarono sulle spiagge calabresi già dai primi giorni di giugno, periodo che sancì la riapertura delle regioni dopo tre mesi di rigidissime chiusure e quarantene. Ad ogni modo, tutto farebbe pensare all'avvio di una stagione che da un punto di vista turistico promette di essere "scoppiettante". Oltretutto, quest'anno gli aspiranti vacanzieri hanno un motivo in più per scegliere come meta la Riviera dei Cedri. L'organizzazione mondiale della Fee (Foundation for Environmental Education) ha assegnato altre due bandiere blu alle spiagge di Santa Maria del Cedro e Diamante, riconoscimenti che vanno ad aggiungersi a quelli precedentemente ottenuti da Praia a Mare, Tortora e San Nicola Arcella. Il prestigioso vessillo viene assegnato «alle località costiere europee - si legge sul sito - che soddisfano criteri di qualità relativi a parametri delle acque di balneazione e al servizio offerto, tenendo in considerazione ad esempio la pulizia delle spiagge e gli approdi turistici».
Il sogno di una "Riviera blu"
L’idillio tra la costa tirrenica cosentina e la bandiera risale al 2016, quando l'allora assessore al Turismo al Comune di Praia a Mare, Antonino De Lorenzo, ottenne per primo nella zona del Tirreno cosentino il riconoscimento per le spiagge praiesi, dopo mesi di duro lavoro e controlli serrati. Oggi De Lorenzo, professione consulente commerciale e finanziario, occupa i banchi della minoranza ma continua a coltivare il sogno di una Riviera interamente blu, offrendo esperienza e consulti anche ai Comuni limitrofi. Così, a un lustro dalla prima, sono già cinque le località balneari insignite del vessillo, per un totale di oltre trenta chilometri di costa che può vantare la certificazione di eccellenza delle acque e dei servizi offerti dai rispettivi Comuni.
Ma c'è ancora da lavorare...
Benché possa vantare l'invidiabile primato calabrese, la Riviera del Cedri ha ancora tanti problemi da risolvere in materia di depurazione ed ambiente. Attualmente sono sei i punti interdetti alla balneazione e si trovano nei Comuni di Falconara Albanese, San Lucido, Paola, Fuscaldo, Scalea e persino Praia a Mare, su cui sventola bandiera blu per il quinto anno consecutivo. Si tratta di luoghi circoscritti, spesso nei pressi delle foci dei canali, che fanno registrare valori fuori norma tali da far scattare il divieto di immergersi nelle acque. Ma non è tutto. Le associazioni ambientaliste riportano puntualmente la presenza in mare di chiazze verdi o marroni, denunciando spesso il malfunzionamento di alcuni depuratori o, peggio ancora, di scarichi abusivi da parte dei privati cittadini.
Il falsh mob di Mare Pulito
Niente, però, sembra perduto. Nonostante i numerosi e controversi episodi di inquinamento o presunto tale, le associazioni ambientaliste stanno mettendo in campo diverse iniziative per educare i cittadini al rispetto del mare e della natura. L'ultima, in ordine di tempo, l'ha organizzata l'associazione "Mare Pulito", che domenica scorsa, a mezzogiorno in punto, da Tortora ad Amantea si è unita in un flash mob insieme ai presenti per dire a tutti che il mare è un bene prezioso.