Risalgono la spiaggia dove sono nate per deporre le uova. Il litorale ionico del Reggino è stato denominato “Costa delle tartarughe”
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Ricompaiono sulla spiaggia dove sono nate. Bellissime, maestose. Sono tra le creature marine più affascinanti. Le tartarughe caretta caretta sono tornate anche quest'anno in Calabria. Fortemente minacciate dall'uomo e dall'inquinamento dei mari, alcuni esemplari hanno fatto tappa lungo la costa del Reggino e qui hanno nidificato. La spiaggia sabbiosa, i fondali puliti favoriscono il ritorno della specie lungo la Costa ionica della regione, riconosciuta a livello nazionale come area di nidificazione principale. Basti pensare che nel 2016 sono stati registrati ben 28 nidi e l’intera zona viene ormai riconosciuta come la “Costa delle tartarughe”.
Il primo nido della stagione, documentato dalla Caretta Calabria Conservation, è stato individuato a metà giugno sulla spiaggia di Galati, Brancaleone (Reggio Calabria). Dopo una lunga attesa, le regine dei mari sono ufficialmente tornate edificando cinque nidi in cinque giorni. Un ottimo risultato in questa prima fase di stagione. A curare l’intero processo che porterà alla schiusa delle uova, proprio l’associazione “Caretta Calabria” (foto dalla pagina social del sodalizio) impegnata dal 2012 su tutto il territorio calabrese, al fine di tutelare e valorizzare le risorse e gli ambienti naturali. Non tutti i nidi, tuttavia, vengono aperti alla fruizione pubblica: «La maggior parte - spiegano - si schiude in condizioni naturali sotto la nostra esclusiva sorveglianza. Alcuni invece, collocati su spiagge frequentate da turisti, vengono appositamente recintati».
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Da tempo l’ente – con sede operativa a Palizzi - incentra le proprie attività sulla tutela delle specie di fauna e flora associate agli ambienti marino-costieri. Un progetto di rilievo – fatto di iniziative, lavoro costante, formazione, attività di sensibilizzazione - che apre una riflessione sull’importanza di tutelare la vita, nelle sue diverse forme, ed il benessere del pianeta. Aspetti che si riflettono, inevitabilmente, sulla salute dell’ambiente e quindi dell’uomo.
Giusy D'Angelo
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