L’Unione europea bacchetta la Calabria e il governo procede a commissariare. Questo in estrema sintesi quello che sta accadendo attorno al malevolo nodo della depurazione. Sono cinque gli interventi calabresi a servizio di 11 agglomerati, per un totale di 27 milioni e 300 mila euro, che Palazzo Chigi, su proposta del ministero dell’Ambiente, ha proceduto a commissariare.

 

Lo ha detto il Sottosegretario di Stato per l'Ambiente e la Tutela del territorio e del mare Silvia Velo in risposta ad un’interrogazione parlamentare del penta stellato Paolo Parentela. Il membro di governo ha ricordato come la regione sia ancora mancante sotto diversi profili.

In particolare, sono 13 su 141 i centri sanzionati dalla comunità europea per la mancata conformità dei sistemi fognari e depurativi ai requisiti fissati dalla direttiva comunitaria n. 91/271 sul trattamento delle acque reflue urbane, ma la Regione è anche monitorata perché non ha ancora istituito l’Autorità Idrica della Calabria. Calabria a cui, ha ricordato la Velo, sono stati assegnati circa 160 milioni di euro per 16 interventi finalizzati a risolvere le criticità in 15 agglomerati. 13 di questi sono quelli oggetto della procedura di infrazione europea e dovrebbero adeguarsi alla direttiva entro il 2018-2019.

 

Tiziana Bagnato