VIDEO | Conferenza stampa congiunta di amministratori locali, rappresentanti sindacali e organizzazioni datoriali: «Abbiamo i dati, la centrale non inquina. Il depotenziamento mette a rischio 1.500 posti di lavoro»
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Nel corposo dossier presentato in conferenza stampa dai sindaci della valle del Mercure, da rappresentanti istituzionali e sindacali e dalle organizzazioni datoriali, sono contenuti i dati relativi alle emissioni della centrale a biomasse ricadente nel territorio del comune di Laino Borgo, al confine tra Calabria e Basilicata, ed anche quelli riguardanti i livelli occupazionali di chi è impiegato nell’impianto e nella filiera del legno e dell’autotrasporto alimentata dall’attività di esercizio dell’infrastruttura energetica. Comprendendo l’indotto, sono in ballo circa 1.500 posti di lavoro.
«Mercure, la centrale non inquina»: parlano i sindaci
Elementi univoci, dicono gli animatori del comitato, che dimostrano il grado di inquinamento della centrale entro i parametri di legge ma anche lo sviluppo di una vivace economia a sostegno di un territorio montano e periferico ad alto rischio di spopolamento. Su queste risultanze si fonda l’attività di contrasto alla legge regionale della Calabria che impone di ridurre la potenza dello stabilimento dagli attuali 40 megawatt termici a dieci. Sorgenia, società detentrice della centrale, ha presentato ricorso davanti al Tar mentre le amministrazioni locali, per il tramite dell’avvocato Valerio Zicaro, hanno sollecitato il Governo ad impugnare la norma ravvisando profili di incostituzionalità ma anche di violazione delle competenze. La materia, secondo il legale, ricade tra quelle di esclusiva pertinenza statale. Ignorate per il momento le osservazioni già trasmesse da Palazzo Chigi al Consiglio regionale.
Centrale del Mercure, l’appello: «Pronti alla mobilitazione»
Il Comitato è pronto alla mobilitazione: preannunciato un sit-in di protesta in occasione della prossima seduta di Palazzo Campanella dove non solo l’opposizione, ma anche componenti della maggioranza, tra cui i consiglieri Katya Gentile, Giuseppe Graziano e Francesco De Nisi, hanno presentato una proposta di abrogazione della norma. Un ricorso formale viene preannunciato anche dalle istituzioni lucane, nel cui territorio ricadono in parte la centrale del Mercure e le attività dell’indotto. Alla conferenza stampa ospitata nella Sala degli Stemmi del palazzo della Provincia di Cosenza sono tra gli altri intervenuti i sindaci di Laino Borgo e Laino Castello, Mariangelina Russo e Giovanni Cosenza. E poi il presidente del Gal Pollino Domenico Pappaterra, ex numero uno del Parco Nazionale, il quale ha ricordato come studi approfonditi sulle emissioni dell’impianto erano stati condotti tra il 2005 ed il 2014, con esiti che avevano messo la parola fine sulla opportunità di depotenziare la produzione di energia. Ed invece, a riaprire la questione, ci ha pensato il consigliere regionale Ferdinando Laghi, espressione di un sedimentato elettorato residente proprio nei comuni dell’area del Pollino. Porta la sua firma il provvedimento oggi oggetto di dibattito.