Il provvedimento era stato inserito nella legge Omnibus e prevede la riduzione della potenza dell’impianto. L’argomento è stato di recente all’origine di uno scontro politico e di contestazioni
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Cala la scure del Governo sull’emendamento Laghi, la legge approvata dal Consiglio regionale che vieta «la realizzazione nei parchi nazionali e regionali di impianti di produzione energetica alimentati da biomasse, con sede ricadente nel territorio calabrese, con potenza eccedente 10Mwatt termici».
Nei fatti, in Calabria la norma si applica alla centrale del Mercure, di recente l’argomento è stato anche al centro di uno duro scontro politico a palazzo Campanella e motivo di contestazioni anche fuori dal palazzo. In particolare, l’emendamento inserito nella legge omnibus prevedeva che «entro sei mesi gli impianti di potenza eccedente i 10MWatt termici sono tenuti a ridurre la potenza, uniformandola alla presente disposizione, a pena di decadenza della relativa autorizzazione».
Il Consiglio dei ministri odierno ha deciso di impugnarla poiché «talune disposizioni ponendosi in contrasto con la normativa statale ed europea in materia di energia da fonti rinnovabili e ambiente, violano l’articolo 117 della Costituzione, il principio di uguaglianza, di certezza del diritto e del legittimo affidamento, nonché di libertà economica».