Ci sono erogatori d'acqua che funzionano a cascata e altri da cui invece non esce alcunché a causa di pompe e bocchettoni rotti o addirittura mancanti in seguito ad atti vandalici e furti
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Ce ne siamo occupati, peraltro sentendo il parere dell'assessore comunale competente, circa una decina di giorni fa e sembrava che in qualche modo il problema dell'innaffiamento del verde pubblico del quartiere Lido fosse vicino all'essere risolto. O quasi. Ma così evidentemente non è. E quello che da molti potrebbe a "prima vista" essere percepito come un problema, piccolo e locale, in realtà è assai di più. In primis perché l'area rappresenta - o almeno così dovrebbe essere, secondo il vertice dell'amministrazione municipale - il fiore all'occhiello dell'intera città.
Un posto capace di calamitare il turismo catanzarese, e non solo, con un'area in particolare, quella di Giovino, in cui si cerca di far decollare (Covid permettendo, come ovvio) la Movida delle "calienti" notti estive. Peccato, però, che per adesso pur a fronte di grossi sacrifici affrontati dagli operatori economici del luogo, i quali lì hanno aperto stabilimenti balneari in taluni casi da mezzanotte in poi tramutati in discoteche all'aperto (almeno prima della pandemia), si ritrovino vicino alle loro strutture irrigatori da cui vengono dispersi litri d'acqua in vari frangenti della giornata.
Sì, proprio così, perché mentre in molte zone della Marina aiuole, giardini, piante e alberi, risentono - oltretutto fra le comprensibili proteste social di decine di residenti indignati - della mancanza di un'adeguata idratazione a causa delle pompe e dei bocchettoni rotti a seguito di atti vandalici non rimpiazzati per problemi di vario genere, a Giovino l'acqua arriva invece a pioggia fino ad allagare il manto stradale. Un fatto inaccettabile, anche alla luce di un'intollerabile forma di dispersione idrica che non ci si può permettere, se si vuol avere un buon biglietto da visita dell'area.