Oltre quattro ore fitte di trattative per venire a capo dell'emergenza rifiuti che da settimane morde la provincia di Reggio Calabria con le porte degli impianti di trattamento e del termovalorizzatore chiuse. È giunto nel pomeriggio di ieri intorno alle 16 alla sede della Regione un gruppo di sindaci provenienti dalla piana di Gioia Tauro guidati dal presidente dell'Ambito territoriale ottimale di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, per trovare assieme al governatore Mario Oliverio una soluzione all'impasse.

Solo in tarda serata si è riuscita a trovare una sintesi: «Domani (oggi ndr) si aprirà l'impianto del termovalorizzatore e così saremo nelle condizioni di conferire il tal quale - ha dichiarato al termine della riunione il sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio -. Inoltre, abbiamo pianificato un programma di emergenza che ci consentirà nei prossimi dieci giorni di normalizzare la situazione e di smaltire tutta la spazzatura accumulata nelle strade».

Rientra insomma temporaneamente l'emergenza rifiuti nel reggino che aveva portato ad accumulare per le strade metropolitane circa duemila tonnellate di pattume: «È stata una riunione lunga ed estenuante perchè già domani mattina (oggi ndr) si riprenderà il conferimento in discarica - ha confermato il presidente dell'Ato Giuseppe Falcomatà - ma non si riaprirà a condizioni normali ma sarà attivato un piano straordinario che nei prossimi giorni ci consentirà di smaltire tutto il rifiuto che c'è per strada».

Ma resta ancora dietro l'angolo il fantasma di una crisi di sistema, con l'unica discarica quella di Crotone che si avvia a saturazione e una regione sprovvista di una soluzione alternativa allo smaltimento dei propri scarti: «Ho chiesto al presidente Oliverio di ottenere dal gestore della discarica qualche altro mese per evitare che l'emergenza si riproponga a gennaio» - ha dichiarato il presidente di Anci Calabria Gianluca Callipo.