La linea del dialogo si è definitivamente interrotta, e sull'asse Catanzaro-Cosenza iniziano a spirare venti di guerra almeno a giudicare dall'ultima missiva - in ordine di tempo - che il dipartimento Ambiente ha inoltrato all'Ato Cosenza con oggetto: diffida. La nota porta la data odierna ed è inoltrata per conoscenza anche alla Procura della Repubblica di Cosenza, Paola e Castrovillari oltre che ai prefetti di Catanzaro e Cosenza, a tutti i consiglieri regionali della provincia bruzia bipartisan e al presidente della Regione.

Ato inadempiente

Insomma, la dichiarazione di guerra è pubblica e chiama alla responsabilità l'ambito territoriale, da anni inadempiente nella realizzazione di un ecodistretto nonostante il nominato commissario ad acta, Ida Cozza, avesse indicato nel novembre del 2020 una località dove ubicarlo per superare nel più breve tempo possibile un'emergenza che bussa invece di nuovo alle porte con insistenza.

Discariche fuori uso

E, nei fatti, il direttore generale del dipartimento Ambiente, Gianfranco Comito, accusa l'Ato di interruzione di pubblico servizio per non aver garantito la continuità dei conferimenti delle due discariche di Cassano allo Ionio e San Giovanni in Fiore, interrotte rispettivamente il 12 e il 17 luglio «per negligenza dell'Ato». Quest'ultima solo lo scorso 19 luglio avrebbe informato la Regione di non aver «provveduto alla copertura finanziaria per gli interventi previsti», ossia la realizzazione dei tre piezometri così come prescritto da Arpacal e il progetto di sovralzo di 200mila tonnellate che hanno poi indotto la Regione in extremis a provvedere a finanziare gli interventi (il 27 luglio) e individuare spazi dove poter conferire, intanto, l'immondizia accumulata in ogni comune della provincia.

Emergenza

Complessivamente, 650 tonnellate al giorno distribuite tra la discarica di Crotone (450 tonnellate al giorno),  Lamezia Terme (100 tonnellate al giorno) e in siti extra-regionali (100 tonnellate al giorno) ma l'accusa mossa dal dipartimento Ambiente ha dell'incredibile: «Non risulta che codesto Ato stia utilizzando i volumi messi a disposizione dalla Regione per risolvere lo stato d'emergenza, giungono infatti continue proteste da parte dei sindaci e di privati cittadini».

Diffida

L'immondizia resta per strada in piena estate e sotto temperature roventi tanto che dalla Cittadella arriva la doppia diffida: «Attivarsi immediatamente utilizzando gli spazi messi a disposizione per consentire la ripresa della raccolta rifiuti e mettere fine allo stato di emergenza» e «provvedere alla sottoscrizione della relativa convenzione in modo da poter tempestivamente iniziare i lavori per necessari per la riapertura delle due discariche».