L’esponente del M5s sollecita una informativa urgente al governo nonché la revoca dell’incarico per il generale Errigo: «La sua ordinanza favorisce un piano che rischia di trasformarsi in un affare milionario per pochi»
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Vittoria Baldino
«Interveniamo per chiedere un’informativa urgente del ministro dell’Ambiente e per ribadire con forza che l’ordinanza n. 1 del 2025 del commissario Errigo non può diventare una sentenza di condanna definitiva per la città di Crotone». Lo ha dichiarato la deputata M5s Vittoria Baldino intervenendo alla Camera nella giornata di ieri.
«Stiamo parlando di un Sito di interesse nazionale tra i più inquinati d’Europa, dove da decenni sono interrate oltre un milione di tonnellate di rifiuti chimici pericolosi – prosegue Baldino –. Rifiuti che, secondo un’inchiesta del 2008, sono stati usati perfino per costruire scuole, case popolari e la questura. Dopo 25 anni di attese e promesse mancate, ora il commissario straordinario nominato da questo governo vuole imporre che quei veleni restino lì, a due passi dal centro abitato, nella discarica privata di Columbra. È inaccettabile».
La deputata calabrese denuncia una decisione che «stravolge tutti gli impegni presi nei tavoli istituzionali, ignora i ricorsi pendente al Tar, sconfessa le indicazioni dello stesso ministero dell’Ambiente e tradisce la volontà delle istituzioni locali e dei cittadini. L’ordinanza commissariale – rimarca Baldino - non tutela l’interesse pubblico, ma favorisce un piano che rischia di trasformarsi in un affare milionario per pochi: da Eni, che risparmierebbe fino a 2 miliardi di euro, alla proprietà della discarica Sovreco».
«Il M5s ha presentato la quarta interrogazione parlamentare sul caso e chiede oggi ufficialmente che il ministro dell’Ambiente si presenti in Aula per riferire. Chiediamo – conclude Baldino – la revoca immediata dell’ordinanza, la revoca della nomina del commissario Errigo e che la Regione Calabria, come ha già fatto la Sardegna, vieti il conferimento in discarica di rifiuti pericolosi provenienti da fuori regione. Per questo saremo a Crotone sabato 12 aprile insieme ai cittadini per difendere una terra che vuole rialzare la testa, per gridare che Crotone non è una discarica e non è una terra da avvelenare e poi svuotare. Saremo lì per dire che la dignità di una terra non si seppellisce sotto i rifiuti, ma si difende, con coraggio, insieme».