Tutti gli articoli di Ambiente
PHOTO
Il Comitato “7 Agosto”, al quindicesimo giorno di presidio permanente, accoglie positivamente il concreto avvio dei lavori di messa in sicurezza della foce del canalone di San Ferdinando, frutto soprattutto della costante pressione esercitata quotidianamente dal Comitato nei confronti di tutti i soggetti coinvolti, con l’unico obiettivo di addivenire immediatamente agli interventi di messa in sicurezza. Lo rendono noto i membri dello stesso sodalizio, tramite comunicato stampa.
«La svolta nelle attività – riferiscono - si è registrata con l’assunzione di responsabilità da parte dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro la quale dirigerà i lavori di messa in sicurezza sotto la supervisione ed il coordinamento dei tecnici regionali; agli occhi della cittadinanza risulta surreale il rimbalzo di competenze e responsabilità durato oltre 20 giorni soprattutto se oggi la competenza è stata nitidamente delineata».
Il primo tavolo operativo (Comune, Regione, Arpacal, IAM, Autorità Portuale) tenutosi ieri presso il Comune di San Ferdinando ha definito le modalità tecniche dell’intervento di messa in sicurezza al fine di evitare ulteriori sversamenti in mare dei liquami altamente inquinanti presenti alla foce, ancorché l’Arpacal avesse prescritto, in data 3 agosto, di intervenire con urgenza alla rimozione e smaltimento delle acque contaminate dallo sversamento abusivo di idrocarburi.
Il Comitato, assicurano, rimarrà vigile affinché subito dopo la messa in sicurezza della foce proseguano spedite le attività necessarie a definire gli interventi di bonifica del canale; «nella giornata di ieri, abbiamo ricevuto un’ulteriore ed inaspettata visita dell’assessore regionale Antonella Rizzo a cui abbiamo rinnovato la richiesta di effettuare le analisi chimiche delle acque marine affinché si possano definitivamente stabilire le condizioni di salute del nostro mare, rendendone pubblici i risultati».
ATTIVITA' Una riunione proficua (sulla quale interverrà anche la Regione tramite nota dell'assessore Rizzo) nella quale è stato concertato di continuare a restringere il bacino d’intervento alla foce del canalone attraverso la raccolta del sedimento, con l’abbancamento della sabbia interessata allo sversamento di idrocarburi.
Lavoro finalizzato allo smaltimento attraverso lo svuotamento della base della foce. Previsto anche il ripascimento della stessa con sabbia pulita e altre attività che prevedono un foro per circa 50 mt dalla foce nel canale.
A tal punto si consentirà un ulteriore prelievo da parte di Arpacal e accertare l’eventuale presenza o meno di idrocarburi in questa ultima parte.
Tutto ciò per stabilire il prosieguo dell’intervento e per poter concertare insieme agli stessi rappresentanti del Comitato eventuali carotaggi che dovranno essere eseguiti da Arpacal, prima di procedere allo smaltimento di acqua e sabbia. I rappresentanti del Comitato da parte loro hanno richiesto che vengano eseguite analisi delle acque del mare di San Ferdinando per conoscere lo stato di salute delle stesse.
Finita questa fase di pulizia straordinaria si procederà ad una mappatura dei rischi per stabilire l’entità reale del danno verificatosi e l’eventuale successiva fase di bonifica .
Ribadiamo – continua il Comitato - l’estrema necessità di intervento «da parte degli organi competenti (Autorità Portuale ) per la predisposizione delle adeguate misure di controllo al fine di scongiurare futuri nuovi sversamenti illeciti».
«Dobbiamo – concludono - registrare il tentativo di alcuni politici di strumentalizzare la protesta civile del Comitato, intestandosene i risultati nonostante non siano mai stati avvistati all’ombra dei nostri gazebo; a questi politici ricordiamo che il presidio continua nei pressi del canalone dove proseguono le numerose visite di cittadini ed associazioni che riconoscono nel sodalizio un genuino esempio di cittadinanza attiva al servizio della comunità ed a tutela del nostro territorio, a beneficio e salvaguardia della salute pubblica, del mare e del turismo».