Arghillà ostaggio dell’inciviltà e del degrado. Nel quartiere alla periferia nord di Reggio Calabria, da un mese e mezzo sempre negli stessi punti, cittadini vengono a gettare i propri rifiuti in spregio a qualsiasi regola e soprattutto al buonsenso. Quotidianamente i residenti della zona assistono al “lancio” del sacchetto da automobili e motorini. L’odore, ad esempio nei pressi della “piazzetta” è nauseabondo e più passano i giorni più diventa un’emergenza ambientale.

 

I controlli da parte della polizia metropolitana sono pochi e in molte aree si creano mini discariche destinate ad aumentare. Nonostante sul territorio reggino siano presenti le isole ecologiche gratuite per conferire gli ingombranti, si assiste ad un abbandono selvaggio anche di frigoriferi, divani, pneumatici, elettrodomestici di ogni genere. Dal dicembre scorso è stata attivata la raccolta differenziata e infatti sono i residenti di altre zone che vengono qua a scaricare l’immondizia. 

 

«Giungono da altre zone di Reggio - ci dice Giovanni Votano, del coordinamento di quartiere -, e sentendosi impunti, scaricano qualsiasi cosa. La maggior parte degli abitanti di Arghillà fa la differenziata, essendo presenti i bidoni condominiali, ma altri cittadini provengono dalle zone limitrofe come Rosalì, Villa San Giuseppe e anche da Reggio stessa per gettare i rifiuti». Il coordinamento, che opera insieme ai cittadini del quartiere per conquistare condizioni accettabili di vivibilità, in una area difficile dal punto di vista sociale, da anni denuncia le problematiche legate al settore rifiuti.


«Noi come residenti subiamo questa condizione 
- afferma Fabrizio Vadalà del coordinamento -, e abbiamo sempre chiesto attenzione per questo territorio. Abbiamo fatto tantissimi tavoli tecnici con Comune, Prefettura e forze dell’ordine, ma i problemi sono sempre gli stessi e adesso con l’inizio della stagione estiva le condizioni peggioreranno». Il coordinamento chiede, oltre alla rimozione della spazzatura che «venga attivata la videosorveglianza continua - conclude Votano - e soprattutto che ci sia un presidio fisso di controllo sul territorio. Ce l’avevano promesso per 15 giorni, ma ancora non è stato attivato. Se non si interviene subito non se ne esce più da questo disagio».

Lo strano caso del divano verde

E intanto spunta un "caso" riguardante la pulizia dell'area. Sulla pagina Facebook “DifferenziAmola”, attivata dal Comune reggino per le comunicazioni inerenti il settore rifiuti, si trova un album fotografico denominato Rimozione micro-discariche, al cui interno sono presenti 4130 immagini di molti interventi operati sull’intero territorio. Viene mostrato il “prima”, quindi le aree invase dall’immondizia abbandonata da cittadini incivili, e il “dopo” ossia la stessa aree ripulita dagli operatori ecologici.

 

Con la data di mercoledì 22 maggio sono presenti due foto, sempre “prima” e “dopo”, di un intervento di pulizia operato proprio in un punto del quartiere Arghillà. Nel “prima” si può vedere la presenza di alcuni cuscini di un divano verde abbandonati insieme ad altro materiale ingombrante e successivamente Palazzo San Giorgio mostra lo stesso punto ripulito da quei rifiuti. Noi siamo andati sia venerdì pomeriggio, che questa mattina, e quegli stessi cuscini verdi, con lo stesso materiale ingombrante, sono ancora lì. (Foto nella gallery in basso)


Le cose sono due: o le foto postate dal Comune non corrispondono a verità e quindi non vi è stata nessuna opera di pulizia del sito, con il conseguente inganno alla cittadinanza, oppure dopo due giorni esatti il caso ha voluto che un altro cittadino incivile gettasse gli stessi cuscini verdi con gli stessi rifiuti.