Il piano di estensione dell'impianto La Silva non è ancora pronto e non si sa se mai lo sarà: mancherebbero le autorizzazioni e le opere di ampliamento, ma soprattutto c’è un’intera popolazione che non accetta questa soluzione. A Gioia la struttura è già ferma
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Pochi giorni di vita ancora per la discarica di La Silva e poi, anche per la Ato di Cosenza (dopo quello di Reggio con il termovalorizzatore di Gioia Tauro bloccato) sarà il caos. L’impianto di Cassano, infatti, ha esaurito la sua capacità ricettiva di scarti e ad oggi può contare solo su poche migliaia di metri cubi di spazio in cui abbancare i rifiuti dopodiché si dovrà procedere alla chiusura della struttura. Pare, in realtà, che le procedure autorizzative per il sopralzo della quarta buca, l’unica attualmente in uso, non siano complete ed in qualunque caso non sarebbero state costruite ancora neppure le opere necessarie per un ulteriore abbanco.
In ogni caso l’eventualità di continuare a conferire rifiuti talquale a Cassano non è un’idea che piace a cittadini e agli agricoltori della Sibaritide che poco più di un mese fa si sono costituiti nel comitato spontaneo “Terra Nostra”, proprio per chiedere in modo collettivo alla Regione Calabria di trovare soluzioni alternative al sito di La Silva (leggi anche No all'ampliamento della discarica di Cassano, agricoltori bloccano l'accesso). Era il 10 settembre quando una delegazione del comitato, con in testa Pietro Francomano, si recò alla cittadella regionale a Germaneto per un incontro con l’assessore al ramo, Antonietta Rizzo. Da quell’incontro passarono due giorni – era il 12 settembre - e la stessa assessora, alla presenza del prefetto di Cosenza, Paola Galeone, e dei vertici dell’ATO Cosenza, guidati dal sindaco di Rende Marcello Manna, rassicurò sulla non chiusura (almeno immediata) della discarica di Cassano Jonio, in attesa di altre soluzioni (leggi anche Cassano, riapre la discarica: scongiurata l'emergenza ambientale). Soluzioni che, però, al momento non sembrano sopraggiungere e l’emergenza ambientale dopo appena due mesi è di nuovo dietro la porta. E questa volta sembra proprio inevitabile.
Del resto, pensare di continuare a “sfruttare” il sito di La Silva, al netto delle proteste e delle giuste rivendicazioni dei cittadini, sembra un’impresa assai difficile proprio per le difficoltà burocratiche e strutturali che ci sono sul sito cassanese. Oltretutto, ricordiamo, questa discarica è già stata ampliata per due volte e questa sarebbe la terza.