Il clima incerto, le grandinate e le piogge rischiano di compromettere le produzioni di frutta, ortaggi, olio e miele con gravi perdite per le aziende
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A causa di una primavera anomala l'agricoltura calabrese versa in una situazione di grave difficoltà. E' l'allarme che lancia la Coldiretti regionale sulla base del report effettuato dai propri tecnici «che delinea gli effetti del maltempo sulle colture, anche se bisognerà però attendere ancora qualche settimana per verificare come reagiranno le piante e quantificare l'esatta entità del danno». A preoccupare la produzione di pesche e albicocche danneggiata in alcune aree dalla grandine e comunque è in ritardo la maturazione dei frutti. Assieme alla frutta si contano danni anche agli ortaggi sia in pieno campo che in serra senza dimenticare il fatto che il maltempo ha bloccato anche le attività di semina di altre produzioni come patate, il trapianto di pomodori, orticole in generale e il mais: «Nei campi allagati è, infatti, quasi impossibile entrare per effettuare le necessarie operazioni colturali mentre dove si è già seminato i germogli e le piantine soffocano per la troppa acqua».
«La Coldiretti - riporta ancora la nota - segnala ancora il ritardo della fioritura dell'olivo e, vista l'importanza economica di questo comparto, c'è solo da incrociare le dita e augurarsi il ritorno di condizioni climatiche favorevoli. Il clima incerto ha compromesso la prima raccolta di fieno necessario per l'alimentazione di mucche e pecore nei campi finiti sott'acqua. Infatti – si legge ancora - dove si sono verificati temporali violenti accompagnati in alcuni casi anche da grandine il fieno è stato steso a terra e reso inutilizzabile ma anche dove sono cadute precipitazioni abbondanti è stato impossibile entrare nei campi per effettuare la raccolta. Il risultato è stata la perdita del primo raccolto di fieno nel momento della fioritura che è il più ricco di nutrienti per gli animali negli allevamenti che ora sono costretti a ricorrere all'acquisto di mangimi».
Lo stato di sofferenza della natura, inoltre «è reso evidente dalle api con la produzione di miele che quest'anno è davvero a rischio per il maltempo che ha compromesso molte fioriture e le api che non hanno la possibilità di raccogliere il nettare. Il poco miele che si riesce a produrre le api lo mangiano per sopravvivere». «E' una situazione - sostiene il presidente regionale Franco Aceto - che mette a rischio i redditi delle aziende agricole, diverse produzioni calabresi e la produzione di molti tipi di frutta e verdura. L'ondata di maltempo fuori stagione è l'evidente conseguenza dei cambiamenti climatici dove l'eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, tanto da aver condizionato nell'ultimo decennio la redditività del settore agricolo».