Sette anni sono stati necessari per avviare i lavori di messa in sicurezza delle pareti rocciose alla cui sommità vi sono le vasche di Magisano. Cuore pulsante del sistema idrico catanzarese e fonte di approvvigionamento d'acqua della città capoluogo. Era novembre del 2013 quando un violento nubrifagio provocò il distacco di una frana dalle pareti rocciose, rovinata sulla condotta Alli così denominata perchè costruita negli anni Settanta lungo l'alveo dell'omonimo fiume.

Sette giorni senz'acqua

Per sette giorni la città capoluogo restò senz'acqua i tutti i quartieri e da allora sono attesi i lavori di mitigazione del dissesto idrogeologico che ogni inverno potrebbe far ripiombare Catanzaro nell'incubo della crisi idrica. Dopo anni di attesa e lungaggini burocratiche, a settembre e ancora in questi giorni, complici condizioni climatiche particolarmente favorevoli, Sorical - soggetto attuatore per conto della Regione Calabria - sta proseguendo i lavori lungo le sponde del fiume. Tecnici rocciatori, esperti di dissesto idrogeologico e un elicottero sono impegnati nei lavori tatt'altro che convenzionali, muovendo tra i due versanti tagliati in due dal fiume per trasportare reti metalliche e materiali. 

Rocciatori e esperti di dissesto

Un progetto di notevole complessità tecnica che interessa lo schema idrico Simeri Passante, uno dei più importanti acquedotti costruiti dalla ex Cassa del Mezzogiorno e ora gestiti dalla Sorical che rende disponibili oltre 480 litri di acqua potabile al secondo per la città di Catanzaro, di cui ne costituisce la principale fonte di approvvigionamento, oltre che per i comuni limitrofi di Sellia Marina, Simeri Crichi e Cropani.

Un acquedotto costruito negli anni Settanta per la congiunta volontà della Cassa per il Mezzogiorno e dell’allora Ente Nazionale per l’Elettricità che con la realizzazione del grande invaso artificiale del Passante, di un complesso schema di gallerie, canali di gronda, impianti idroelettrici, vasche di demodulazione, opere irrigue e condotte di adduzione delle acque grezze che alimentano l’impianto di potabilizzazione denominato Santa Domenica rappresenta ancora oggi una infrastruttura di enorme valenza, di fatto insostituibile.

I lavori

L’investimento di 2,4 milioni di euro prevede il ripristino delle sottofondazione ed il consolidamento dei muri esistenti, la realizzazione ex novo di muri in cemento armato su micropali e la realizzazione di opera di sostegno a gravità realizzata per la ricostruzione morfologica del versante interessato dal movimento franoso che mette in pericolo l’edificio dove sono installate gli impianti di pompaggio e rilancio dell’acqua grezza rilasciata dalla centrale idroelettrica gestita da A2A che, a sua volta, utilizza gli accumuli della diga del Passante. Negli uffici di Sorical non ci si azzarda a fornir date di possibili conclusioni dei lavori. Ma dopo sette anni di attesa l'avvio del cantiere e il proseguimento delle attività rappresenta in sè già una notizia.