Il Festival del Turismo Sostenibile, organizzato a Serra San Bruno dal Club per l’Unesco di Vibo Valentia, dall’associazione MedExperience, dal Comune, dal Parco Regionale delle Serre e dal Museo della Certosa è un evento unico nel suo genere, straordinariamente importante perché è l’occasione colta ed al contempo donata alle nostre comunità del Vibonese e della Calabria per offrire al mondo un panorama unitario di straordinarie ricchezze culturali fatto di arte, archeologia, musica, paesaggi naturalistici, saperi da tramandare.

 

Il 27 settembre è la giornata che il mondo intero ha voluto dedicare al turismo in seguito alla designazione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, avvenuta nel settembre del 1979; quest’anno, la ricorrenza assume un valore ancora più significativo perché il 2017 è l’anno che l’ Onu ha voluto consacrare al Turismo sostenibile per lo Sviluppo.

 

Al pari di tutti i fenomeni che coinvolgono ed interessano ampie sfere dell’economia e della società, anche il turismo porta con sé, quale rovescio della medaglia, una serie di rischi ed esposizioni che non possono e non devono essere sottovalutati, ma piuttosto considerati in un’ottica di responsabilità, personale e solidale.

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Ecco perché già nel 1987 l’Onu introduceva il concetto di sviluppo sostenibile inteso come sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri. Al contempo, nel concetto di sostenibilità espresso dalle Nazioni Unite, veniva chiaramente ricompreso anche quello dello “sviluppo umano” che abbraccia tutti gli aspetti della vita delle donne e degli uomini, in ogni fascia di età: sociale, economico, politico, culturale, spirituale,rendendoli parte di un’unica sintesi, la persona umana pensata e considerata nella sua integralità.

 

L’Organizzazione Mondiale del Turismo ha pienamente ripreso e fatti propri questi concetti basilari, per promuovere un turismo sostenibile nel senso che esso deve essere responsabile, non distruttivo né dannoso per l’ambiente e per il contesto socio-culturale su cui incide, in particolare rispettoso verso le popolazioni e il loro patrimonio, teso alla salvaguardia della dignità personale e dei diritti lavorativi, e, non ultimo, attento alle persone più svantaggiate e vulnerabili. Il turismo sostenibile è strumento di sviluppo anche per le economie in difficoltà se diventa veicolo di nuove opportunità, e non fonte di problemi.

 

Nella risoluzione del 2017 le Nazione Unite riconoscono che il turismo sostenibile è “strumento positivo per combattere la povertà, proteggere l’ambiente, migliorare la qualità della vita e rendere donne e giovani economicamente autonomi e protagonisti, così come riconoscono il contributo del turismo stesso alle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, in particolar modo nei paesi in via di sviluppo”.

In tal senso, vengono promosse la sostenibilità “ecologica”, che procura di non modificare gli ecosistemi; quella “sociale”, che si sviluppa in armonia con la comunità che accoglie; quella “economica”, che dà impulso a una crescita inclusiva. Nel contesto dell’Agenda 2030, dunque, il presente Anno internazionale si presenta come una opportunità per favorire politiche adeguate da parte dei governi e buone pratiche da parte delle imprese del settore, e per sensibilizzare i consumatori e le popolazioni locali, evidenziando come una concezione integrale del turismo contribuisca a un vero sviluppo sostenibile.

 

Una co-progettazione territoriale che coinvolga in modo sinergico tutte le componenti sociali, economiche, culturali presenti, è un approccio strategico che consente di coniugare sviluppo del territorio in chiave sostenibile e innovazione sociale e culturale. Il Festival del Turismo Sostenibile per lo Sviluppo vuole essere e si impegna ad essere tutto questo.