Un locale al centro de L'Aquila, un tempio in cui impegno ed entusiasmo si fondono per dare ai clienti ciò di cui hanno bisogno a tavola: qualità, sapore e innovazione
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L’esperienza sensoriale che coinvolge ogni chef che si rispetti, si riflette sul prodotto destinato al nostro palato, ai nostri sensi, alla nostra soddisfazione.
Ma quella di Pizzad’A a L’Aquila è tutta un’altra storia, un altro viaggio, un altro mondo chiamato Bufalarium. E non importa che tu sia già sufficientemente preparato in fatto di pizze: se hai la fortuna di trovarti di fronte ad un’esperienza del genere, sappi che sarà difficile tornare indietro e accontentarti di pizze “normali”.
Il destino dell’imprenditore Alessandro Zicca è già segnato fin dall’infanzia, dalla sua soddisfazione di vivere in un contesto familiare in cui la ristorazione è lavoro e passione, ma ancora non ne è consapevole. Sente di volersi dedicare agli altri, di voler stare a contatto con le persone, e crede che seguire le orme del papà infermiere possa permettergli di realizzarsi. Nonostante gli studi intrapresi a L’Aquila, il “richiamo alle origini” si fa sentire sempre più forte, al punto tale da convincerlo a rincorrere il suo sogno rimanendo in Abruzzo e partendo dal gradino più basso in cucina: dal cameriere all’aiuto cuoco, dal lavapiatti fino al cuoco.
Passa così dalla cura della salute dei pazienti alla cura dello spirito e dei sensi delle tante persone che scelgono un momento di convivialità per lasciarsi andare al piacere del gusto. E, a lasciar parlare i fatti, mai scelta fu più azzeccata perché, nel cambiare lavoro, direzione, strategia, c’è qualcosa del passato che lasciamo alle spalle e qualcosa di nuovo che ospitiamo, che profuma di buono e di futuro, grazie a cui, in un modo o nell’altro, cresciamo.
«Da lì tutto è diventato più chiaro – spiega Alessandro. Ho aperto un primo ristorante di cucina tipica in cui poter dare lustro ai prodotti della mia terra natìa, la Calabria, ancora purtroppo poco conosciuta dal punto di vista enogastronomico e tutto era perfetto. Tuttavia le cose belle tendono a durare poco e danno facilmente spazio a momenti difficili. Il fato ha voluto che in questi momenti ci fosse un supporto decisivo, quello che solo una moglie è in grado di darti. È così che il 10 luglio 2019 nasce Pizzad’A, una pizzeria al centro de L’Aquila in cui unire l’idea di pizza tradizionale (quella napoletana, con scarsa presenza sul territorio) alla valorizzazione dei prodotti calabresi».
Il segreto del successo di Pizzad’A
Un marchio, Pizzad’A, che diventa una vera e propria sfida per Alessandro, per nulla avvezzo alle cose scontate. Un tempio in cui osare concentrando sforzi, impegno ed entusiasmo per dare ai clienti ciò di cui hanno bisogno a tavola: qualità, sapore e innovazione. «A L’Aquila, ed in generale in Abruzzo, la pizza è quella “romana”, sottile e croccante. E quelle poche realtà che la proponevano in stile napoletano tendevano comunque ad utilizzare ingredienti classici, proponendo combinazioni altrettanto classiche. Mancava quella marcia in più». E continua: «Pizzad’A è stato un successo immediato. Ingredienti come la ‘nduja di Spilinga, il caciocavallo silano, le alici di Cetara, la soppressata, i porcini della Sila, la cipolla di Tropea, il lardo di maiale nero silano, il peperoncino calabrese, sono passati dall’essere qualcosa di lontano e visto solo nei documentari in tv a qualcosa che caratterizzava l’alimentazione settimanale (se non quotidiana) di centinaia di persone».
Poteva bastare ad Alessandro il successo raggiunto? Per uno spirito come il suo, sempre alla ricerca di nuovi stimoli, decisamente no. Ed ecco che le origini di sua moglie Olimpia, cilentana DOC, contaminano la sua voglia di fare in cucina con un nuovo ingrediente strepitoso: la mozzarella di Bufala cilentana.
«Spesso mi trovavo a viaggiare in quel paradiso fatto di zone in cui la cucina è di altissimo livello e le persone del posto valorizzano spontaneamente i propri prodotti. Un giorno ho pensato: “perché non far scoprire anche questo angolo d’Italia così prezioso e così bello?” La proposta di Pizzad’A è quindi uscita dai confini calabresi e si è fatta contaminare da ciò che di meglio il sud Italia sa offrire in ambito gastronomico: la bufala, in tutte le sue forme. Il primo “esperimento” è stata la Bufalaccia, una pizza con pomodori pelati, formaggio di bufala alla piastra, bignè di mozzarella di bufala (fatti da noi) e, per rimanere legati alla tradizione aquilana, un arrosticino di caprese, ovviamente con bufala fresca».
Alla Bufalaccia sono seguite tante pizze e tante idee, e la mozzarella di bufala ha un ruolo sempre più da protagonista nel suo tempio del gusto. Prova a leggere il menù di Pizzad’A senza farti sedurre ed estasiare.
Un tempio che custodisce i prodotti del territorio calabrese e campano e li esalta per valorizzare le eccellenze del sud Italia fuori dai confini regionali. «Ogni volta che mi trovo a tornare nel Cilento non perdo l’occasione di entrare nelle varie aziende, di assaggiare i loro prodotti, di scoprire ed entusiasmarmi davanti a tutte le differenti fasi di lavorazione che portano del “semplice” latte a diventare mozzarelle, figliate, burrate, stracciate. Pura estasi».
Il futuro di Pizzad’A alla conquista dell’Italia
Nel futuro di Alessandro Zicca, che abbiamo imparato a conoscere, è essenziale poter crescere ancora.
C’è la voglia di evolversi, di farsi conoscere fuori dai confini aquilani rinnovando lo stile, il nome, l’immagine e gli arredi, pur rimanendo ancorato e fedele a ciò che ha reso il marchio Pizzad’A famoso e genuino. «L’Italia è grande e la mozzarella di bufala, così come i prodotti tipici calabresi, hanno tanti cuori (e stomaci) da conquistare. L’impresa è ardua, soprattutto in questo periodo così incerto. Ma il vero calabrese è in grado di trovare un’opportunità laddove gli altri vedono solo problemi».
L’evoluzione del marchio quindi, da Pizzad’A a Bufalarium, è un passaggio “obbligato” che rafforza e interpreta maggiormente lo spirito del brand.
Un brand che ha scelto fin dall’inizio della sua avventura di puntare sulla ricerca e la selezione dei prodotti mediterranei, trovando il suo angolo di paradiso nella mozzarella di bufala, al punto tale da costruirne un tempio per veri intenditori e per palati affamati di genuinità.