VIDEO | Corrispondente da Palazzo Campanella per le testate Diemmecom incarna la perfetta sintesi tra il giornalista e l'avvocato
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Quando ti trovi a dover descrivere l’ineffabile Riccardo Tripepi non sai dove finisce il giornalista e dove inizia l’avvocato, tanto è razionale e riflessivo l’approccio alla notizia, all’analisi della realtà, alla valutazione della politica, e tanto è placido e misurato l’apparire, il modo, il linguaggio, la narrazione giornalistica.
Nato e cresciuto all’ombra dei più importanti quotidiani di Calabria, ha vissuto una carriera fatta di studi, specializzazioni, cambiamenti di redazioni e colleghi, con l’occhio però sempre vigile sullo stato di diritto e sulla politica di casa nostra.
Tanto che il Consiglio regionale oggi è come se fosse casa sua. È stato proprio lì infatti, tra le sale ed i corridoi di palazzo Campanella, che venne notato ed arruolato dal direttore di Lacnews24.it, Pasquale Motta. A coronamento di una carriera iniziata molti, molti anni prima.
Giornalista per vocazione
«Sono diventato giornalista per “vocazione” – racconta -. Ho iniziato a scrivere già alle scuole superiori, facendo pratica nei vari giornalini scolastici, in particolare al Liceo Scientifico Leonardo da Vinci, a Reggio, la mia città. Queste prime esperienze, una volta finita la scuola, hanno fatto sì che potessi avvicinarmi facilmente alla realtà giornalistica cittadina: mi hanno permesso di partite con le collaborazioni pratiche in diverse testate e radio locali. Hanno costituito insomma una palestra preziosa per imparare il mestiere».
Tanto che di lì a breve il lavoro vero e proprio non tarda ad arrivare. «La prima esperienza in redazione a tutti gli effetti, l’ho avuta grazie al Domani della Calabria diretto da Domenico Morace, che era tornato nella sua città d’origine dopo la direzione del Corriere dello Sport. Morace era mosso dall’intento di fare qualcosa di importante per la sua terra, voleva formare nuovi giovani. Fu lui per primo ad instradarmi alla cronaca politica».
La giurisprudenza...
«Dopo un breve stop con il giornalismo praticato, resosi necessario per completare gli studi di Giurisprudenza alla Facoltà di Messina e conseguire un master in Diritto dell’Informatica e dell’Informazione, arriva per me l’esperienza in due grandi quotidiani regionali: Calabria Ora in prima battuta, e successivamente l’Ora della Calabria. Fu in quel frangente che, era il 2005, divenni corrispondente dal Consiglio regionale. E contestualmente, in quegli anni, ho completato la pratica forense superando l’esame di stato per diventare avvocato. Successivamente, mi sono occupato di politica regionale e cronaca del Consiglio anche per i quotidiani regionali il Garantista e Cronache delle Calabrie».
«Di politica nazionale scrivo, invece, per Il Dubbio. Proprio durante l’esperienza al Garantista è avvenuto il “contatto” con il direttore Pasquale Motta, che avevo già incrociato a Calabria Ora, nell’Aula di palazzo Campanella. Motta mi propose di avviare una collaborazione con il network LaCnews24. Accettai di buon grado, ormai 4 anni fa, trovando un ambiente di lavoro dinamico e stimolante, oltre ad un editore come Domenico Maduli e una direttrice editoriale come Maria Grazia Falduto, in grado di fornire stimoli e sfide sempre nuovi».
...e la cronaca politica
«L’ambiente di LaC mi ha fatto crescere sia professionalmente che dal punto di vista umano e da ultimo, mi ha coinvolto nella nuova esperienza de Il Reggino, nuova testata della società editoriale Diemmecom, rivelatasi un’avventura davvero interessante. Oltre che per Il Reggino, il mio lavoro prosegue per il network LaC con la corrispondenza dal Consiglio regionale sia per il portale Lacnews24.it che per il Tg di LaC Tv. Nel mio futuro, vedo diverse possibilità. Nonostante abbia superato gli esami da giornalista professionista nel 2018, ho intenzione di riuscire a migliorare ancora e poter proseguire nel raccontare le dinamiche politiche».
L'attenzione alla cosa pubblica
«Trovo che la conoscenza della cosa pubblica e della scena nazionale e locale sia fondamentale per capire la società in cui viviamo: l’unica che possa orientare efficacemente le nostre scelte. Lo trovo un servizio sociale di elevata importanza che continua a darmi soddisfazione, nonostante la situazione che la Calabria viva non sia delle più entusiasmanti. Un’altra ambizione, che vorrei poter fare anche grazie al network, è avere la possibilità di dedicarmi alla trattazione degli aspetti positivi, del buono, del bello, delle eccellenze della nostra Regione, dimenticati sotto il peso delle emergenze imposte dalla nostra quotidianità, ma che pure esistono, e che già racconto attraverso il magazine Medinbus di cui sono direttore responsabile».