VIDEO | Funzionario del ministero della Cultura, dopo aver trascorso diversi anni a Siena è rientrato nella sua Calabria dove ha subito iniziato a collaborare con diverse testate. Poi l'approdo al network LaC e a Il Vibonese: «Qui mi sento a casa»
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Il suo è un fare gentile e garbato. Giuseppe Currà racconta il suo percorso professionale davanti alle telecamere con il tono di chi preferisce i sussurri agli schiamazzi. D'altronde è lui stesso a confessarlo quando parla del suo essere un giornalista di strada che vive in contatto con la gente e a cui piace sentire i profumi e gli odori del territorio.
Funzionario del ministero della Cultura, ha vissuto dodici anni a Siena per motivi di lavoro prima di decidere, assieme alla moglie e ai figli, di fare rientro in Calabria. Tornato nella sua regione di origine, inizia da subito a collaborare con diverse testate giornalistiche ed è tra i primi ad aderire al progetto editoriale di "Calabria ora". Chiamato a scegliere tra due importanti realtà legate al mondo dell'informazione, Currà opta per il network LaC. È qui che prosegue la sua carriera di giornalista e avvia la collaborazione come corrispondente de Il Vibonese.
Un impegno che vive ogni giorno con spirito di servizio, serietà, rispetto nei riguardi del lettore e della notizia. Sono due, in particolare, gli incontri che lo hanno toccato nel profondo: il primo con il cardinale e teologo Claudio Hummes durante la realizzazione di un servizio per il telegiornale; il secondo con Enzo Iacchetti, conduttore del programma "Striscia la notizia" in onda su Canale 5, che ha dimostrato sensibilità e vicinanza nei confronti di un ammiratore rimasto coinvolto in un incidente stradale.
Currà afferma di sentirsi a casa. Per lui LaC è sinonimo di famiglia. Si dice grato per l'opportunità che gli è stata data e che continua ad essergli riservata dal network più importante della regione. È con la voglia di veder crescere ancora di più il gruppo editoriale per il quale opera che il giornalista calabrese prosegue il suo cammino professionale. «Qui - aggiunge - ho avuto modo di esprimermi e di trovare la mia giusta collocazione».