"Nomen omen" si potrebbe dire a proposito di Giusy D'Angelo, giovane colonna portante del network, ed universalmente considerata uno degli angeli custodi della redazione di Lacnews24.it. Paziente, disponibile, velocissima: capace di pubblicare una raffica di titoli senza soluzione di continuità, anche da remoto, da dove lavora.

Giornalista completa e versatile, da tre anni è dedita, anzi, consacrata, al desk della testata on line ammiraglia della società editoriale Diemmecom. La sua caratteristica, il riuscire ad essere puntuale, precisa ed efficiente anche dalla lontana pianura padana, terra che la ospita per motivi familiari, dove si è trasferita da qualche tempo, e da dove, complice la versatilità del lavoro on line, assicura una copertura totale ed un’assistenza preziosissima ai suoi colleghi. E lo fa de ben da tre anni, occupandosi quotidianamente si occupa della cura, stesura e pubblicazione delle notizie per il sito, con particolare attenzione al lavoro dei colleghi sul campo, ai comunicati, alle agenzie. Come la nostra professionista viva questa situazione, gli occhi sul computer, i piedi in Padania, il cuore in Calabria è presto detto. E ce lo racconta lei. 


Il lavoro al desk 

«Il sito, ogni mattina, è simile ad una grande pagina bianca da riempire e arricchire. Ora dopo ora, notizia dopo notizia, “il giornale” viene costruito e prende forma. In tutto questo, giocano un ruolo fondamentale la consapevolezza del lavoro svolto “la sera prima” (ovvero la memoria storica delle notizie) e al contempo la pianificazione di quella che poi sarà la giornata lavorativa. Un lavoro per nulla meccanico ma che richiede capacità organizzative, dinamismo e anche una buona dose di pazienza. Basti pensare che - tramite un quotidiano confronto con direttore, vicedirettore e gli altri colleghi del desk - si cerca di valorizzare al meglio il lavoro giornalistico prodotto dal network».

 

La formazione

«Ho frequentato il liceo classico “Morelli” di Vibo Valentia e poi l’Università del Sacro cuore di Milano dove ho conseguito la laurea in Scienze giuridiche. Il percorso studi affrontato mi è stato molto utile perché quanto appreso sui libri è diventato parte del mio bagaglio di conoscenze. L’ambiente universitario ha dato solide basi a quello che poi sarebbe diventato il mio lavoro. Ma la vera palestra di vita è stata la carta stampata».

 

Le prime esperienze

«L’esperienza al Quotidiano del sud, partita nel 2013, mi ha portato a diventare una giornalista. Dai rudimenti, alla scrittura dei primissimi articoli. “Leggermi” sul giornale è stata una grandissima emozione. Ho ricoperto diversi incarichi come ufficio stampa per associazioni del territorio e anche per ambiziosi progetti culturali come il Festival leggere e scrivere e il Festival dell’economia. Ruoli che mi hanno fatto conoscere una Vibo per nulla “dormiente”, anzi dinamica, solidale e attivissima. Qui ho conosciuto tante persone che mi hanno arricchito umanamente e professionalmente. Quindi l’approdo a LaC. Un’avventura inaspettata, una scommessa per me stessa e per quanti hanno dimostrato con i fatti di credere nelle mie capacità. Attese che spero di aver ripagato».

 


Cos’è il giornalismo

«Ho scelto la strada del giornalismo mossa da una grande curiosità. Giornalismo per me è informare attraverso un linguaggio semplice e diretto in grado di raggiungere tutti. È anche emozione, trattare con riguardo i temi più delicati, avere una visione il quanto più oggettiva possibile di un avvenimento. È far parlare la gente, ascoltare le problematiche che affliggono il territorio, “leggere” il mondo attraverso gli occhi degli altri. Parliamo di persone e ci rivolgiamo ad un pubblico vastissimo, il rispetto deve essere alla base di tutto».

 

I colleghi, la proprietà

«Se c’è una parola che meglio esplica il mio rapporto con il resto del desk, è proprio questa. Confronto nell’approccio alla notizia, specie le più rilevanti, sulla sua impostazione finanche la scelta del titolo. Quanto appare sul sito e veicolato sui social è frutto di un lavoro corale. Ciascuno di noi, Enrico, Motta, Manuela e Alessandro porta con sé una sensibilità diversa e di conseguenza un modo diverso di “trattare” la notizia. Il risultato finale deriva dal bilanciamento di tutte queste “anime”. No, non è un lavoro facile».

«La società, rappresentata dal Presidente Domenico Maduli e dal Direttore Editoriale Maria Grazia Falduto, anni fa scelse di puntare su di me
. Mi è stata data fiducia e anche l’opportunità di crescere a livello professionale, di ritagliarmi uno spazio in una terra difficile che non mi ha risparmiato porte in faccia e una buona dose di delusioni. Non so ancora dove mi porterà questo viaggio, c’è tutto l’impegno per poter raggiungere sempre più ambiti traguardi. Il futuro è tutto da scrivere».