VIDEO | L'attrice e scrittrice cura i due notiziari in onda settimanalmente su LaC Tv: «La Calabria l'hanno raccontata sempre gli altri. Adesso abbiamo cominciato a raccontarla noi e questo è tutto ciò che conta»
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Stare in minoranza non significa avere meno cose da dire, anzi in alcuni casi è l'esatto contrario. Appartenere ad una cultura minoritaria vuol dire ereditare il carico di una storia sopravvissuta ai secoli, capace di oltrepassare il setaccio delle stagioni e di essere così ammessa al futuro.
In Calabria, sparse dal Pollino allo Stretto, sopravvivono ancora oggi comunità di origine albanese, occitane e grecaniche. Si tratta di vere e proprie isole linguistiche e culturali animate da antichissime tradizioni su cui il network LaC ha deciso di rivolgere il proprio sguardo per riservare loro la giusta attenzione ed il meritevole supporto.
Da ormai diversi mesi è la scrittrice, attrice, regista, musicista e danzatrice Angelica Artemisia Pedatella ad occuparsi, insieme ad team di validi collaboratori, di minoranze linguistiche per conto del gruppo editoriale più importante della Calabria. Nello specifico è lei a curare gli spazi informativi di "Arbëria News" e "Grecanica News", due notiziari che a cadenza settimanale, attraverso i canali televisivi e web del network LaC, puntano a valorizzare e difendere il patrimonio delle minoranze linguistiche presenti in Calabria.
«Culture e civiltà - aggiunge Angelica - arrivate in regione secoli, millenni fa, e che continuano a costituire uno dei cuori pulsanti di questa nostra terra con le loro tradizioni, i colori, i costumi, la lingua e la musica. Con "Arbëria News" e "Grecanica News" diamo la possibilità di ascoltare la lingua originale di queste minoranze e ciò porta un valore aggiunto alla Calabria».
Angelica definisce la propria esperienza nell'ambito delle minoranze storico-linguistiche come un'avventura. Un lungo percorso nato dall'idea di realizzare uno spettacolo incentrato sul mondo arbëreshë, grecanico ed occitano e divenuto col tempo qualcosa di più. Oggi, grazie anche a lei, i calabresi dispongono di un prezioso punto di riferimento per restare aggiornati con quanto accade nei borghi di origine albanese e grecanici. «È la comunicazione l'elemento cardine che è mancato finora - aggiunge la regista in conclusione -. La Calabria l'hanno raccontata gli altri. Adesso abbiamo cominciato a raccontarla noi e questo è tutto ciò che conta».