VIDEO | Incarna la professionalità completa ed è la perfetta testimonianza di un lavoro basato su autocontrollo ed equidistanza dai poli, che gli permette di alternare gli gli studi in giurisprudenza, la direzione della testata locale, la corrispondenza per il tg di LaC Tv e per la testata Lacnews24.it
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Ci sono dei calabresi “anomali”, che all’irruenza ed al pathos tipico delle esternazioni di tanta parte della società civile da Cosenza in giù, oppongono un aplomb, una calma placida, una compostezza ieratica di primissimo ordine.
Si incontrano di rado, negli ambienti più disparati: e quando abbiamo modo di avvicinarli, lasciano sempre, nell’osservatore più attento, un’impressione profonda e duratura. Anche quando sono giovani o giovanissimi, sembrano avere dentro una saggezza antica derivantegli non si sa da dove: ma certamente genetica.
E tanto meno si capisce come siano nati con questa capacità di trasfigurare in un materia ordinata e lineare, senza alcuna fatica, il magma ansiolitico della Calabria dove sono immersi tutti i giorni.
Materia incandescente, che maneggiano imperturbabili. È il caso del direttore de Ilreggino.it, Consolato Minniti: che usa questa dote, questo ferreo autocontrollo, per raccontare il suo territorio, il reggino appunto, con la misura universale del suo approccio equilibrato e super partes: sin prisa, però sin pausa. Senza fretta, ma senza sosta: inesorabilmente.
Un professionista multitasking
Già la voce, del resto, baritonale e di andamento regolarissimo, si impone sull’osservatore, sul telespettatore, sulla platea. Ed il resto, lo fa l’autocontrollo.
Lo stesso autocontrollo che, unito all'equidistanza dai poli, gli permette di alternare la collaborazione con l'autorità portuale di Gioia Tauro, studi in giurisprudenza, direzione de ilreggino.it e le corrispondenze per il tg di laC Tv e per la testata Lacnews24.it.
Come approda questo professionista multitasking nella squadra di LaC, è presto detto: e lo racconta lui stesso, mettendo subito in chiaro che in primo luogo, e soprattutto, si considera cronista di nera e giudiziaria, per Lacnews24.it.
Gli studi...
«Ho studiato Giurisprudenza e, dopo aver conseguito la laurea magistrale con una tesi riguardante il segreto professionale del giornalista e le sue limitazioni previste nel nostro ordinamento, ho deciso di iniziare la pratica forense e la Scuola di specializzazione per le professioni legali».
... e gli inizi "turbolenti"
«La passione per il giornalismo nasce sin da bambino quando rubavo la macchina da scrivere di mia madre, per comporre degli articoli su colonne. Avevo solo 6 anni. Dopo gli studi, a 19 anni, inizio la collaborazione con un quotidiano locale durata giusto un paio di mesi. Fino a quando, cioè, un mio articolo, critico nei confronti dell’allora sindaco di Reggio Calabria, non viene censurato e mai mandato in stampa. Decido di interrompere immediatamente la collaborazione».
Dalla Benemerita a Calabria Ora
«Prendo una pausa dalla professione giornalistica, durante la quale entro a far parte, per qualche tempo, della famiglia dell’Arma dei Carabinieri. Nel 2006 inizio a collaborare con il quotidiano Calabria Ora, appena uscito in edicola. Mi occupo prevalentemente di cronaca di quartiere. Nel 2007 seguo la campagna elettorale per le amministrative a Reggio Calabria e, proprio nel giorno delle elezioni, l’allora direttore, Paolo Pollichieni, mi comunica che avrei dovuto sostituire un collega, iniziando a fare cronaca giudiziaria».
Il ritorno alla carta stampata
«È l’avvio di una carriera che prosegue poi come capo servizio della redazione reggina di Calabria Ora, poi Ora della Calabria. Dopo la chiusura, una breve parentesi quale caposervizio a “Cronache del Garantista”. In mezzo collaborazioni con Espresso, Avvenire, Il Manifesto e Radio 1. Il punto nevralgico del mio lavoro diventa raccontare la ‘ndrangheta nei processi più importanti, ma anche fare inchiesta non solo attraverso la rilettura di atti, ma soprattutto andando in giro a raccogliere elementi e testimonianze».
La proposta di LaC: ilReggino.it
«Nel 2016, il presidente del Gruppo Pubbliemme, Domenico Maduli, mi contatta per chiedermi la disponibilità ad entrare a far parte della squadra de “Gli intoccabili”, il format ideato e condotto da Klaus Davi. Da lì inizia la mia avventura nel network di LaC. Terminato il programma, inizio ad occuparmi a tempo pieno di cronaca giudiziaria sia per il sito di Lacnews24.it che per LaC TV. Dal 31 ottobre scorso dirigo “Ilreggino.it”, nuova testata edita da Diemmecom, società del gruppo Pubbliemme».
I colleghi, la squadra
«Tanti colleghi con cui oggi condivido il percorso all’interno del network sono stati al mio fianco anche nelle esperienze precedenti. Non è stata una novità assoluta confrontarmi con Pietro Comito o Pasquale Motta, solo per citare i due direttori con i quali avevo già lavorato. Appena arrivato mi sono subito reso conto di essere all’interno di una struttura piuttosto articolata, dove ciascuno sa bene cosa deve fare. Una grande famiglia dove, con pregi e difetti naturali ed inevitabili, lavorare diventa un piacere».
Un progetto comune
«Il rapporto con la proprietà, forse per la prima volta da quando mi occupo di giornalismo, non risente di alcuna frizione o ambiguità. Il presidente Domenico Maduli ed il direttore editoriale, Maria Grazia Falduto, hanno imparato a conoscere il mio modo di affrontare il lavoro così come io ho subito inteso ciò che loro si aspettano da ogni singolo componente del network: impegno, dedizione e lealtà. Il confronto è continuo e costruttivo e posso affermare senza tema di smentita di aver trovato degli editori che sono in grado di far fronte ad ogni esigenza con tempestività ed in modo efficace. Il tutto senza mai interferire, in alcun modo, sulla linea del giornale che dirigo e lasciando massima libertà. Un fatto per me essenziale per poter lavorare in maniera serena».
Nuovi obiettivi
«I progetti per il futuro sono tanti e diversi. In primis vorrei che “IlReggino.it” diventasse il punto di riferimento dell’informazione per l’area metropolitana di Reggio Calabria. Stiamo lavorando tantissimo per raggiungere questo obiettivo. Dal punto di vista personale, mi auguro che il lungo percorso di studi intrapreso possa portarmi, un giorno, a poter vivere da attore della Giustizia i processi che oggi studio e racconto da giornalista».