Claudio Labate, 47 anni, reggino, sposato, due adorate figlie, Matilde e Alice, nasce con la passione del giornalismo infatti sin da subito mentre ancora è iscritto all’università a Messina alla facoltà di scienze politiche comincia a coltivare la passione per il giornalismo, in particolare per la carta stampata . 

La sua prima esperienza arriva con il Domani, per poi passare per Calabriaora ed anche per il Quotidiano della Calabria .
Ad un certo punto si avvicina anche alle nuove esperienze della comunicazione, seguendone l’evoluzione, e decide di inviare un curriculum al network LaC.
Il curriculum viene preso in considerazione, fa il suo mese di prova e viene integrato in azienda. Rimane da subito affascinato dalla grandezza della struttura, dalla complessità del lavoro di redazione in televisione, diversa da quella del giornalismo della carta stampata. Ritrova lì anche tanti vecchi amici e colleghi, un altro elemento che gli balza immediatamente agli occhi è la professionalità presente all’interno della realtà lavorativa, nella quale si respira un clima particolarmente sereno, collaborativo dove lui si trova pienamente a suo agio. «In una regione come la Calabria, la professione del giornalista vive dei momenti di buco di sonnolenza forzata, nel senso che purtroppo le testate nascono e muoiono e un professionista si può trovare, in un momento particolare, a dover diversificare le sue attività».
 
Lui avendo molte passioni, (lo sport, la musica, la cucina)  ne ha messo a frutto alcune, nei periodi in cui non lavorava da giornalista, per fare altre esperienze lavorative, ad esempio quella di mettere su un paio di locali notturni e un'attività nella  ristorazione. 
Da poche settimane è il nuovo direttore della testata il reggino.it è anche responsabile delle notizie del Consiglio regionale della Calabria. Segue con molta attenzione tutto quello che accade, cerca di raccontarlo nel modo più veritiero. Crede che la comunicazione abbia un ruolo importantissimo nella società, che il giornalista debba essere il più possibile obiettivo, mantenere la distanza da quello che racconta, senza influenzare o lasciarsi influenzare da elementi estranei ai fatti, raccontare ciò che ogni giorno accade, avendo rispetto delle persone, dei sentimenti. All'interno del network si sente pienamente a suo agio perché  conosceva già moltissimi colleghi, alcuni di questi li ha formati lui stesso, avendo sempre avuto un ruolo di vice capo servizio nei giornali cartacei in cui ho lavorato. «È stato bello ritrovarli, costruire, insieme alla crescita professionale, anche rapporti umani, e bei momenti di amicizia».