Il direttore sportivo non le manda a dire alla sua ex società: «Forse qualcuno ha dimenticato quando mi alzavo alle 4 di mattina per andare a prendere i giocatori che venivano da fuori, ma lì la cosa faceva piacere»
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Una vita intera dedicata al rettangolo di gioco e tanti traguardi raggiunti, e con soddisfazioni memorabili ancora oggi. Un'istituzione del calcio dilettantistico la figura di Mimmo Varrà, esempio di dedizione e costanza e che mai si è fermato nel corso della sua vita, interamente dedicata al calcio come u mantra da rispettare e perseguire. Una carriera lunga e ricca la sua e che adesso si impreziosisce con una nuova sfida, forse una delle più care visto il legame. Già perché il direttore Varrà da qualche mese ormai è tornato nella sua Rosarno con il chiaro intento di riportarla dove merita, in quell'élite calcistica grande almeno quanto il blasone e la storia del club amaranto. E lo stesso ds ha subito scaldato la sua platea, rilasciando ai tifosi la licenza di sognare ad occhi aperti nel prossimo campionato di Promozione B, accendendo l'entusiasmo. Una campagna acquisti scintillante e che visto gli arrivi del gente del calibro di Stillitano, Dascoli, Michelli, Napoli, Isabella, Raso, Stramandinoli, Alvarez, Guerrisi, C. Scarcella, Lugli e Acosta. Tutta gente di Eccellenza o di categorie superiori.
«Noi siamo lupi ma non ci nascondiamo. Gli altri sì»
Di certo Varrà non si nasconde, anche perché non è nel suo DNA farlo, ma non dimentica le altre formazioni che celano le proprie ambizioni: «Faccio una premessa dicendo che noi siamo lupi e tali rimaniamo ma è chiaro che sappiamo di essere una delle squadre favorite ed è normale che lotteremo per vincere il campionato. Noto però che tante squadre che hanno fatto una campagna acquisti importante si nascono e non palesano apertamente queste ambizioni. In ogni caso io guardo nel mio piatto, consapevole di aver costruito una squadra innanzitutto di uomini e con uno staff di prim'ordine. Mi sono piaciute le parole del direttore sportivo dell'Africo, Leo Criaco, il quale ha affermato che la sua squadra sarà un osso duro per tutti e dunque uno dei pochi a non nascondersi». Una rosa costruita in maniera intelligente, poiché è rimasto il blocco indissolubile della scorsa stagione e, in più i nuovi che sono arrivati hanno giocato tutti insieme l'anno precedente e dunque anch'essi sono un gruppo già collaudato, e questo può essere un grande vantaggio per la Virtus Rosarno stessa nell'assemblare la rosa e la conseguente affinità: «Più che di nuovo gruppo - continua Varrà - cerco di fare le cose in maniera ponderata. Il gruppo che è rimasto e importante, e quello arrivato è collaudato poiché sono tutti compagni di squadra».
Cattiva gestione del dopo Varrà
Ed è proprio qui che si vede la grande esperienza e la stima di cui gode lo storico ds rosarnese, il quale è riuscito a portare il blocco Soriano in questa nuova avventura e, soprattutto, in una categoria inferiore. E sono tutti giocatori che sono stati gli eroi dello storico terzo posto del Soriano, mai avvenuto in Eccellenza: «Forse qualcuno ha dimenticato quando mi alzavo alle 4 di mattina per andare a prendere i giocatori che venivano da fuori, ma lì la cosa faceva piacere. Ognuno lavora per portare acqua al suo mulino, e i giocatori che sono venuti qui non hanno guardato la categoria, perché vestire la maglia della Virtus Rosarno è un motivo di vanto. E devo dire che mi sono arrivate molte altre chiamate da parte di giocatori del Soriano che volevano venire qui ma ho dovuto rifiutare». Insomma, due domande forse bisogna farsele: «Se sono solo uno o due giocatori che seguono Varrà allora ci può stare, ma nel momento in cui si è spostato tutto il blocco Soriano i casi sono due: o Varrà è stimato dai propri giocatori nonostante io sia una persona molto esigente, o non si è saputo gestire il dopo Varrà".
Parte un progetto vincente
Il 5 agosto è iniziata la preparazione estiva per la rosa di mister Ferraro, con quest'ultimo che dovrà sfoltire il numero di giocatori, come fa capire il direttore: «Noi siamo in sovrannumero e, per questo, penso adesso ci sarà qualche movimento in uscita più che in entrata. Di certo non voglio giocatori che vanno in panchina con il sorriso ma allo stesso tempo che sappiano fare gruppo, sempre nel rispetto di chi fa le scelte, perché quando un allenatore fa una scelta bisogna essere consapevole del rispetto dei ruoli. Io ho cercato di costruire una rosa competitiva e, se dovessimo vincere il campionato, non penso che alla Virtus Rosarno serviranno altri innesti per l'Eccellenza visto l'attuale organico. E anche vero però che i campionati non si vincono con i nomi».
Un pacchetto Under prezioso
Una buona squadra la forma anche il pacchetto Under, come afferma Varrà: «Abbiamo circa otto Under e anche quest'anno punteremo a fare bene con la Juniores. Ho già visto qualche partita dei vari Condello, Barbieri, Sibio, Scarcella, Morgante tutti ragazzi di grande prospettiva. Senza dimenticare Vincenzo Stramandinoli che, nonostante la giovane età (classe 2004) vanta già 30 partite con i grandi nell'ultimo anno e mezzo. Io lo chiamo un veterano dell'Under».
Una squadra che va oltre il rettangolo di gioco
L'entusiasmo che c'è lo si può toccare con mano ma, soprattutto, sulle iniziative che nessun'altra squadra dilettantistica fa come, ad esempio, l'organizzazione del concerto del famoso cantante Fabrizio Moro: «Oggi mi sono emozionato nel vedere tutto quel tifo nel primo giorno di preparazione della squadra. C'è un gruppo dirigente molto competente e un marketing da Serie D. Abbiamo un pubblico inimitabile, adesso la palla pasa allo staff e ai giocatori ma io rimango sempre ad osservare». Il 22 agosto, alle ore 20:30, è prevista la presentazione della squadra all'anfiteatro.