Nonostante l'eliminazione ai quarti di finale dei playoff, l'annata della Pallacanestro Viola Reggio Calabria non può che considerarsi più che positiva. I neroarancio dopo tre anni sono tornati a partecipare alla post-season, dando continuità a quella crescita auspicata da una società che, con umiltà, raramente ha sbagliato un colpo.

Carmelo Laganà e soci hanno raccolto il mito dalle ceneri, riportandolo in una categoria nazionale al primo tentativo. In Serie B, dopo la salvezza ai playout della stagione scorsa, il processo di crescita è proseguito non solo con il mantenimento della categoria ma addirittura con il settimo posto nel girone D. Un traguardo che chiaramente non deve essere rapportato con i fasti di un tempo, ma con le possibilità economiche di una città, lo diciamo tranquillamente, in difficoltà. Aggiungiamoci, peraltro, una piccola tirata d'orecchie: in gara-3 dei playoff, forse, si poteva far qualcosina in più dei circa 1000 tagliandi venduti per la sfida contro Rieti, al netto del parziale di 0-2 con cui la serie si è spostata al PalaCalafiore.

Sono diversi i punti fermi da cui si potrà ripartire: in primis Domenico Bolignano e il suo staff, autori di un lavoro che ha valorizzato le caratteristiche di tutti gli elementi del roster. Ma anche il lavoro del Gm Giuse Barrile, dell'ufficio stampa, dell'intero comparto societario e organizzativo, con un pensiero ad una figura come Pasquale Vazzana, la cui scomparsa nelle scorse settimane è stato l'unico vero punto buio dell'annata 2021-22.

Riforma

Adesso servirà un grande lavoro di consolidamento, in vista anche di una riforma che è pronta a sconvolgere gli equilibri del basket nostrano. Partendo dall’alto, dalla stagione 2024/2025 la serie A1 sarà a 16 squadre e la A2 a 20, con il passaggio dalle attuali 28 che vedrà un campionato intermedio a 24 prima della riduzione definitiva. Le 8 retrocesse dalla serie A2 formeranno con le migliori 24 della B (il criterio per stabilirle non è ancora noto) un torneo da 32 squadre, formazioni che saranno divise in due gironi da 16. Possibile che venga concessa la possibilità di tesserare uno straniero. Le 40 squadre rimanenti della B si uniranno a 56 formazioni provenienti dalla C Gold (o dalla C Silver per le regioni che non organizzano quel torneo) per formare un campionato interregionale a 96 squadre, gestito dai Comitati regionali e non dalla Lnp, che dovrebbero essere suddivise in 8 gironi da 12. Questo sarà l’ultimo campionato nazionale, perché poi si passa ai regionali.

Verranno quindi abolite la serie C Gold e la C Silver per dare vita ad un torneo unico con 16 gironi a livello nazionale per garantire un interscambio equilibrato con la nuova B2. Nelle prossime settimane verranno stabiliti i regolamenti che porteranno a questa modifica e le prime novità potrebbero essere applicate dalla stagione 2022-2023, ovvero la prossima, tanto che le nuove formule dovrebbero essere inserite nelle Disposizioni organizzative annuali che saranno pubblicate a maggio.

Interessante è anche l’introduzione della figura del lavoratore sportivo che porterà ad importanti agevolazioni fiscali ed economiche per giocatori, dirigenti o persone che svolgono attività primaria nel club, anche se lo status da professionista resterà soltanto per la massima serie. In ambito femminile non sono invece previste novità con la conferma della serie A1, seguita dall’A2 a due gironi, dalla B Regionale e dalla C Regionale.