Lunga intervista al coach neroarancio: dal momento della Reggio cestistica a quello del baske nazionale. E l'invito: «Il PalaCalafiore pieno ci dà tanto»
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Condottiero, fiero, fino alla fine. Non è stata un'annata facile per la Viola Reggio Calabria, afflitta da difficoltà tecniche e logistiche che, probabilmente, avrebbero reso più semplice alzare bandiera bianca. Non lo ha fatto, invece, coach Domenico Bolignano, che gara dopo gara sta rimanendo in lotta per evitare la retrocessione. Insieme a staff, società e squadra, l'allenatore reggino sta lavorando duramente per mantenere da Serie B Nazionale a Reggio Calabria. Oggi i neroarancio giocheranno a Lumezzane, con un margine d'errore pari a zero: «Siamo alle battute finali - ha sottolineato Bolignano ai nostri microfoni - mancano otto partite, otto finali. Bisogna tener conto di quanto abbiamo fatto finora, con tutte le complicazioni, con la partenza ritardata e senza essere riusciti per tempo a completare l'organico. Abbiamo avuto le defezioni legate alle partenze di Renzi e Provenzani, i ragazzi hanno fatto di tutto per cercare di ritrovare le giuste motivazioni per affrontare questo campionato fino alla fine».
Coach, come arriva la Viola a questo rush finale?
«Siamo in fiducia, veniamo da partite giocate abbastanza bene, al netto di quella con Orzinuovi, che secondo me non fa testo in relazione al fatto che si tratti di una delle squadre più forti del campionato. Vogliamo giocarcela fino alla fine, ripagando la società degli sforzi fatti».
Quella neroarancio, comunque, è una squadra in crescita.
«Credo che, da sempre, le mie squadre si sono sempre contraddistinte per essere cresciute nel corso della stagione. Anche l'anno scorso, quando da gennaio in poi abbiamo fatto 11 vittorie e 3 sconfitte. È frutto del lavoro, di quello del mio staff, che mira sempre a migliorare i giocatori a livello individuale e collettivo».
La città e il PalaCalafiore piano potrebbero aiutare a raggiungere un obiettivo complesso? Potrebbero essere fattori importanti?
«Sarebbe molto importante. In un momento difficile, dove ogni partita è una finale, dobbiamo vivere domenica dopo domenica e l'apporto del pubblico diventa fondamentale. Dove non si arriva con le qualità tecniche, le capacità psicologiche, se innescate dal tifo, sanno essere determinante. I ragazzi, contro Padova, hanno percepito la spinta del PalaCalafiore».
Il basket, comunque, attraversa un momento delicato. Lo vediamo a Reggio Calabria, lo abbiamo visto in altre grandi piazze. Ferrara è stata l'ultima ad alzare bandiera bianca. Come si rilancia davvero il movimento?
«In questo momento la difficoltà è tanta dal punto di vista delle risorse, su tutto il territorio nazionale. In più forse paghiamo il rincorrersi di cambiamenti di regolamenti che non sono riusciti a dare continuità alle società nel programmare e quando manca la programmazione manca tutto. Oggi siamo stati superati dalla pallavolo in termini di reclutamento e iniziative e questo la dice lunga. Si sta provando a tornare indietro, ma a metà. Questa riforma va nell'ottica di alzare il livello di A, A2 e B, ma poi si andrà a creare un cratere fra la B e quello che ci sarà più giù. La discrepanza fra i campionati è troppo grossa da poter colmare tecnicamente. Bisognerebbe riflettere sulla poca quantità dei settori giovanili - ha rimarcato coach Bolignano - non c'è quell'obbligatorietà che servirebbe. Riguardare anche le regole dai Nas aumenterebbe la possibilità dei club di lavorare e programmare più serenamente. Oggi una società di basket deve essere autosostenibile, quindi diventa importante anche riempire i palazzetti con un prodotto di qualità, che oggi invece risulta essere malato. Serve un lavoro di cura a 360°, dal settore giovanile, al reclutamento, al marketing».
E la Viola cosa deve fare, in tal senso?
«Diventa la stessa cosa. Bisogna radicarsi all'interno del territorio, allargare la struttura societaria. Reggio in questo momento paga tantissimo il non avere un numero di attività giovanile dietro, che non è solo la Viola, anche per la difficoltà di reperire strutture idonee per farlo. Diventa un problema per chi vorrebbe ma non ha le possibilità strutturali di farlo. In questo momento la città non attraversa un bellissimo periodo, ma serve unire un po' le forze. Una società di riferimento che faccia un campionato importante è necessaria».
In chiusura, una promessa per la salvezza?
«Così come ci siamo detti con la società in questi giorni - ha rimarcato coach Bolignano - promettiamo di lottare quanto più possibile. Lo dobbiamo alla società, al Presidente Laganà che ha fatto sforzi sovraumani, lo dobbiamo a noi stessi. Vogliamo provare a scrivere una pagina importante della storia cestistica di questa città, sarebbe il giusto coronamento di questa stagione».