Domenica, alle 14.30, la squadra di Panarello sarà impegnata tra le mura amiche contro il siciliani per la 13esima giornata. Per la formazione del cavallo alato è vietato steccare anche perché, così facendo, le inseguitrici rimarrebbero a distanza
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Prima della sosta, il Locri è messo ancora a dura prova davanti al pubblico amico. Gli amaranto viaggiano nella parte alta della striscia critica della classifica, per agganciare la Sancataldese ci sono quattro punti di distanza da colmare e, appunto, la prossima settimana sarà tempo di sosta. Domenica, alle 14.30, la squadra di Panarello sarà impegnata tra le mura amiche contro il siciliani del Canicattì per la 13esima giornata del campionato di Serie D.
Quella imminente poi è una gara rognosa, con un avversario quadrato e a tratti ribelle, capace di saltare l’appuntamento con risultati scontati per poi fare la cosiddetta “sorpresa” in casa di chi meno se lo aspetta. I dati relativi alle trasferte sono eccezionali. Intanto i biancorossi hanno collezionato quattro vittorie e due pareggi, più gol subiti che realizzati ma dodici dei quattordici punti li hanno conquistati in trasferta.
Diremmo che si tratta di un’altra bella gatta da pelare per Lanziani&co, per la coppia centrale quasi imponibile Aquino-Greco, visto che l’altro gemello deve scontare ancora due giornate di squalifica. È in attacco che la scelta sembra sorridere all’intera squadra locrese, trainata in due match dal travolgente inserimento di Marsico. L’argentino ha ridato il sorriso agli amaranto e sembra che anche il gol sia un evento che appartiene alle sue corde tecniche, così da concretizzare le numerose costruzioni messe in atto dall’amalgama dei reparti.
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Probabile, rispetto all’ultima gara, il rientro del giovane Di Venosa. Al Macrì servirà il carattere volitivo sfoggiato contro l’Akragas e la cura difensiva messa in atto in casa del Real Casalnuovo, anche se poi la sorte ha penalizzato i locridei all’ultimo dei minuti di recupero. Panarello è più impegnato a lavorare che a parlare, è sempre stata una sua prerogativa, soprattutto nei momenti difficili che, a suo dire, sono sempre dietro l’angolo. È l’allenatore delle cause difficili e sta facendo di tutto per trovare la squadratura di un gruppo con qualità e volontà, cui servono ottimismo e risultati. Intanto in casa è vietato steccare anche perché, così facendo, le inseguitrici rimarrebbero a distanza.