Il caro biglietti (poi rientrato), l’ultimo posto in classifica e il difficile rapporto della tifoseria al centro delle interviste raccolte in vista del Derby di Calabria
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Caos Biglietti, ultimo posto in classifica e terzo Natale degli ultimi quattro, trascorso in piena zona retrocessione. Se c'è un pattern ricorrente nella storia in Serie B recente del Cosenza calcio è che sotto l'albero raramente i rossoblu hanno trovato una posizione di classifica confortante, il che comunque non li porta a demordere. «Inizialmente, viste le vicende degli ultimi giorni, ero contrario ad andare allo stadio – dice un tifoso dei Lupi –, poi però effettivamente non si può fare a meno di vedere il derby, quindi sì, andrò».
Sulle stessa lunghezza d’onda anche un altro sostenitore della squadra di Alvini: «Sarò presente allo stadio nonostante tutte le vicissitudini che ci sono state in questi giorni».
A tenere banco la serata assolutamente insensata dello scorso venerdì, quando il presidente Guarascio, per mezzo del sito ufficiale, ha ufficializzato il costo dei biglietti ricaricandolo del 100% rispetto a quello iniziale, salvo poi fare retromarcia e decidere di tornare sui 19 euro delle ultime partite di cartello, una scelta che a qualcuno però non è andata giù. «No, allo stadio no – dice con tono polemico un tifoso rossoblù –, si salta facciamo protesta perché troppo rincaro per le partite e soprattutto per il derby».
Dall'altra parte c'è invece chi ritiene che la squadra vada sostenuta, nonostante i pareri sul proprietario del club siano per lo più negativi. «È stato molto incoerente», dice un tifoso cosentino riferendosi a Guarascio.
Insomma, non l'umore migliore per arrivare alla madre di tutte le partite. Chissà che, però, dal momento più complesso, i lupi non riescono a tirar fuori gli artigli.