L’ex centrocampista rossoblù il 6 aprile 1985 segnò il gol vittoria contro i giallorossi. Fu l’ultimo successo interno dei Lupi contro le Aquile: «A volte basta una partita per entrare nella storia»
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Mancano poche ore al derby di Serie B tra il Cosenza e il Catanzaro, e l’aria è già incandescente. Le statistiche raccontano una storia lunga quasi un secolo, fatta di gioie e sconfitte, record e drammi sportivi, ma soprattutto di una rivalità intensa. Una delle pagine più belle di questa storia ha come protagonista Alberto Aita, ex centrocampista del Cosenza e autore dell’indimenticabile gol che sancì l'ultima vittoria casalinga contro i giallorossi il 6 aprile 1985.
«Quel gol vittoria mi ha cambiato la vita», racconta Aita ai nostri microfoni. Quel pomeriggio di 39 anni fa il San Vito era una bolgia infernale. I tifosi rossoblù, guidati dall’allenatore Vincenzo Montefusco, vivevano un’agonia durata 38 minuti, fino a quando un giovane Aita, allora 25enne, calciò con il sinistro il pallone in rete. Il boato dello stadio risuonò come un terremoto, sigillando una vittoria per 1-0 che ancora oggi è viva nei cuori e nella mente dei tifosi cosentini.
Quella rete è entrata nella storia rossoblù, e ogni partita contro il Catanzaro è un’occasione per ricordarla. «Ogni volta che c'è un derby, sono sempre sulla bocca di tutti», confessa Aita. «Speriamo che questa volta i ragazzi riescano a vincere e a scrivere una nuova pagina di storia».
Oggi, Alberto Aita ha appeso gli scarpini al chiodo e si dedica alla panchina, allenando la Digiesse PraiaTortora. Con i tirrenici ha ottenuto già grandi successi, tra cui la recente vittoria nella Coppa Italia Dilettanti, conquistata domenica scorsa grazie all’1-0 contro il San Luca. Una soddisfazione che si aggiunge al primo posto in classifica della sua squadra in Eccellenza dopo 14 giornate.
«Ai miei ragazzi prima della finale ho detto che una partita basta per entrare nella storia», spiega Aita. «Io sono stato fortunato a vivere quel momento con il Cosenza, ma ora voglio che loro si sentano protagonisti delle loro imprese».
Nato a Cetraro il 15 gennaio 1960, Aita ha iniziato a giocare a calcio da giovanissimo, arrivando fino alla Serie B. Nel 1978 approdò al Cosenza, dove rimase fino al 1985, eccezion fatta per un anno al Pescara. Durante la sua carriera in rossoblù, giocò accanto a leggende come Gigi Marulla e Donato Bergamini, quest’ultimo ricordato non solo per le sue gesta sportive ma anche per la tragica e misteriosa scomparsa nel 1989.
«Bergamini era un ragazzo eccezionale, dotato di grande umanità e talento», ricorda Aita. «La sua perdita è stata un dolore enorme per tutti noi, ma il suo ricordo rimane vivo nei cuori di chi lo ha conosciuto».
Domani, Cosenza e Catanzaro si sfideranno nuovamente allo stadio San Vito-Marulla. Nonostante l’assenza dei tifosi ospiti, l’atmosfera sarà comunque elettrica. Aita, pur non sbilanciandosi in pronostici, fa il tifo per i Lupi. «Spero davvero che il Cosenza possa vincere e che dopo 39 anni qualcuno prenda il mio posto come re del derby».