Contro Benevento e Venezia il mister è stato omaggiato dai tifosi avversari mentre con le rondinelle del presidente Cellino invece non finì benissimo
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Altro giro, altra partita da ex per Pippo Inzaghi. In maniera alquanto bizzarra, infatti, il calendario della Serie B, infatti, ha messo tutte in fila le gare da giocare contro le squadre allenate in passato dall'attuale allenatore amaranto. Prima il Venezia, poi il Benevento, ora il Brescia. Un trittico speciale per Superpippo, acclamato sia in laguna, sia contro i giallorossi: in entrambe le piazze Inzaghi ha vinto un campionato, lasciando ottimi ricordi.
Addio burrascoso
Decisamente meno ricco di soddisfazioni, invece, il percorso a Brescia per il 49enne piacentino. Giunto alla guida delle rondinelle a giugno del 2021, l'allenatore condusse i lombardi fino al marzo della scorsa stagione. A causarne l'esonero,dopo mesi in cui il Brescia aveva veleggiato nelle prime posizioni, un rendimento post-invernale da 3 punti in 4 partite che spinse Cellino a cambiare guida tecnica.
Il rapporto fra presidente e mister, in realtà, non sbocciò mai e, dunque, al primo scivolone Inzaghi venne mandato via. Una circostanza mai completamente digerita da Superpippo che, proprio dopo quell'episodio, aveva deciso di attendere con grande calma l'avventura successiva. Prima di lasciare Brescia, peraltro, Inzaghi scrisse ai tifosi una lunga lettera, in cui manifestava tutto il rammarico per com'era finita con le rondinelle.
Quella del Rigamonti, dunque, per Inzaghi sarà anche un po' la partita della propria personale rivincita, a maggior ragione dopo che ieri il CdA del club lombardo ha confermato Massimo Cellino alla presidenza della società.