Penisola Sorrentina, Capri, isolotti Li Galli, Costiera Amalfitana e del Cilento. Un campo di regata difficile da interpretare, dove il team Altura del velico di Cetraro si è confrontato con barche ed equipaggi campani, siciliani e laziali. Durante questo lungo e impegnativo percorso, carico vento, adrenalina e pioggia, non ha mai mollato. E dopo 90 miglia di navigazione, ha vinto l’importante tappa del circuito italiano.

Sulla flotta composta da 20 imbarcazioni è stata Essenza Nature Med, il Queen 34 targato Centro Velico Lampetia, che ha tagliato il traguardo in 18 ore, 10 minuti e 25 secondi, seguito avversari di altissimo livello tecnico, a bordo di imbarcazioni che hanno vinto tutto: dal campionato italiano a quello mondiale. Essenza Nature Med si è anche aggiudicata la “Coppa Sabina”, intitolata a Sabina Mascia, per aver passato per prima il famigerato cancello notturno di Acciaroli.

Una sfida avvincente

Spinti da un maestrale di circa 15 nodi, i 20 partecipanti sono partiti da Castellammare di Stabia alle 11.10 di sabato 1 giugno, dirigendosi verso Capri, che hanno lasciato a sinistra, poi verso Positano, lasciando gli isolotti Li Galli a dritta. Attraversato il golfo di Salerno, hanno raggiunto il cancello di Acciaroli poco prima della mezzanotte. A questo punto, sono iniziate le consuete manovre per raccogliere ogni minima brezza notturna, con una battaglia che si è conclusa all’alba, con quattro barche (Sekeles, Essenza, Stupefacente e Globulo Rosso) che hanno prevalso sul resto della flotta.

Il commento del Sailing Team Altura

«È stato un finale al foto finish – commentano dal Sailing team Altura del Cvl – con diversi sorpassi vicendevoli. Dopo avere tagliato per primi il traguardo volante di Acciaroli, abbiamo navigato affiancati a Sekeles, ingaggiati. Prima dell’alba (e non solo) abbiamo effettuato molti cambi di vele per cercare di sfruttare al meglio tutte le condizioni di vento, così come i nostri diretti avversari, ma alla fine hanno avuto la meglio per pochi minuti. In tempo reale, infatti, il primo a tagliare la linea di arrivo è stato l'M37 Sekeles di Antonio Pollicino (LNI Messina), vincitore del Trofeo Pipaluk. Per noi è stato un ottimo risultato, considerando che abbiamo comunque vinto in tempo compensato contro una barca campione del mondo e contro un equipaggio, in parte calabrese, di alto livello tecnico».