Vincenzo Vivarini è giunto a Catanzaro il 30 novembre 2021, Pietro Iemmello il 20 gennaio 2022. Il loro arrivo ha segnato una svolta in casa giallorossa. Dopo due anni si può affermare ciò visti i risultati raggiunti dalle Aquile. I record in Lega Pro e la salvezza acquisita con largo anticipo nello spettacolare cammino intrapreso nella serie cadetta che può ancora regalare emozioni. In vista del secondo round contro i rivali di sempre del Cosenza, ci sembra giusto celebrare questi due grandi uomini di sport che con impegno, lavoro e grande passione hanno fatto sì che il Catanzaro tornasse grande.

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Il tecnico abruzzese venne scelto per sostituire Antonio Calabro che aveva inanellato una serie di insuccessi che stavano compromettendo la stagione 21/22 di Serie C. L’arrivo di Vivarini portò nuova linfa e già dopo poche partite riuscì a inculcare nella mente dei calciatori i dettami del suo gioco. Proprio quel bel gioco che col passare del tempo è diventato il marchio di fabbrica di una squadra che in quell’annata arrivò seconda ma che fu costretta a capitolare nella semifinale playoff contro il Padova. Nel campionato successivo (22/23), il Catanzaro di Vivarini ha abbattuto tutti i record in Lega Pro, macinando praticamente solo vittorie, segnando 100 gol e trionfando inoltre nel minitorneo di Supercoppa di Serie C. Tornando alla stagione attuale, in lungo e in largo per i campi dello stivale, le Aquile si sono fatte sempre valere riuscendo a stupire in diverse occasioni (una su tutte la vittoria a Marassi contro la Samp). Ora, dopo sei risultati utili consecutivi, il primo obiettivo è sicuramente di fare bella figura nel derby di domenica per poi, da qui sino a fine stagione, consolidare i playoff per continuare a Sognare. Il comandante Vivarini, in questi due anni, ha dimostrato di essere uno che, fin quando non ci arriva, è disposto a tutto pur di raggiungere l’obiettivo e con certezza non vorrà farsi smentire in questo finale di campionato.

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Se Vivarini è il comandante delle armate giallorosse, il primo cavaliere è con certezza il suo fidato Pietro Iemmello. Il capitano è diventato in poco tempo il simbolo calcistico della città, lui che a due passi dallo stadio Ceravolo c’è nato. Numeri impressionanti nella passata stagione 31 gol (28 in campionato, 2 in Supercoppa e uno in Coppa Italia) e 9 assist. Quest’anno, nella prima metà di campionato, solo 4 reti ma comunque importanti, una su tutte quella che ha sbloccato il derby. Un infortunio al ginocchio lo ha costretto a uno stop forzato di circa un mese e nei suoi confronti è stata mossa qualche critica nei brevi periodi di crisi che il Catanzaro ha affrontato, perché i gol non arrivavano. Ma proprio nel periodo più importante dell’anno il classe ’92 è ritornato a far parlare di sé siglando cinque reti nelle ultime sei partite, l’ultima, quella che è valsa la decima marcatura stagionale, messa a segno nel turno infrasettimanale contro il Bari. Domenica c’è il derby contro il Cosenza, è inutile dire che per Iemmello è una partita più che particolare. All’andata, come detto, segnò e fece arrabbiare tanto i tifosi rossoblù con la sua esultanza dove ha mimato il gesto dell’aquila in volo e ha mostrato una maglietta con la scritta “vi ho purgato ancora”. Con molta probabilità al Marulla, il suo ingresso in campo, sarà accompagnato da i fischi dei migliaia di supporters dei Lupi che hanno quasi occupato tutti i posti dello stadio. Ma ci sta! Anzi è proprio questo il bello del calcio.