«Devono reggere le coronarie». Esordisce con una battuta il patron del Catanzaro Floriano Noto, intervenuto nel corso della puntata di 11 in Campo, in merito alla settimana che lo attende: questa sera il Bari in casa e poi domenica il derby contro il Cosenza al Marulla.

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Poi è passato al suo operato, a come ha dovuto costruire questa solida, seria e preparata società: «Chi opera prima o poi sbaglia, è bravo chi sbaglia di meno. Con il Catanzaro abbiamo pagato lo scotto d’inesperienza nel primo-secondo anno. Il calcio è un’azienda atipica, non si gestisce seguendo manuali della Bocconi o della Luiis. Bisogna fare esperienza. Dopodiché ci siamo strutturati e abbiamo programmato un percorso che però ancora non è finito».

Il Catanzaro orbita intorno alle posizioni alte di classifica da inizio campionato ormai. Dopo la praticamente acquisita salvezza, l’importante ora è restare in zona playoff per le prossime 12 partite. E sulla Serie A: «Sarebbe banale dire che non la vogliamo. Ma siamo consapevoli di non essere forse pronti su diversi punti di vista: strutture, organizzazione societaria. Credo che ci sia bisogno di fare i passi giusti».

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Allora quale è il vero obiettivo di questo Catanzaro? Noto afferma: «Ho parlato ai ragazzi. Abbiamo raggiunto il primo traguardo, ora divertiamoci accada quel che accada. È probabile che lavorando in maniera spensierata i ragazzi magari renderanno di più. È una bellissima favola, ci fa piacere ricevere tutti questi complimenti ma sappiamo che dobbiamo crescere ancora».

E conclude sul derby col Cosenza: «La mia esperienza m’insegna che bisogna ragionare partita dopo partita, ora siamo concentrati sul Bari. Ma ovviamente, girando per la città, si respira già l’aria del derby. Sicuramente sarà una festa per le due tifoserie ed è giusto che ci siano anche degli sfottò. Il pubblico di entrambe le città è abbastanza maturo, sono sicuro che sarà un derby sereno».