Settimana complessivamente positiva per le due calabresi in Serie B dal momento che il Cosenza, nonostante l'inferiorità numerica, riesce a fermare una Juve Stabia in lotta per i play off e sorpresa di questa prima metà di campionato mentre il Catanzaro, invece, dopo i buoni segnali dati a Bari settimana scorsa, torna alla vittoria dopo cinque turni di digiuno (quattro pari e una sconfitta) e lo fa in maniera convincente, piegando il Sudtirol con un secco 3-0 maturato interamente nel primo tempo grazie alla doppietta del solito Iemmello e al gol di Pontisso (prestazione impreziosita da un assist).

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Di questo ne ha parlato Paolo Morganti, direttore generale dei giallorossi, ospite della decima puntata di 11 in campo, format di LaC Tv condotto da Maurizio Insardà: «Iemmello non lo scopriamo di certo oggi e ha nel Dna la leadership e l'attaccamento alla maglia». Una grande riposta anche da parte del pubblico allo stadio Ceravolo dopo qualche recente malcontento: «Sicuramente - continua Morganti - penso che questo sia stato un segnale di grande maturità da parte del pubblico che ha capito il momento della squadra. Quanto alla sfida, quella contro il Sudtirol era una delle tappe del nostro percorso e l'abbiamo affrontata molto bene. Siamo stati bravi a trovare subito il gol e diminuire così la pressione che si sarebbe potuto creare e ciò ci ha consentito di affrontare la partita in discesa. Non dimentichiamo che un estate abbiamo cambiato 15 giocatori oltre alla direzione tecnica e, nelle prime partite di campionato, siamo stati senza sette giocatori che poi si sono rivelati potenziali titolari».

«Dunque - aggiunge il dg giallorosso - è normale un periodo di crescita, anche se sono consapevole che il calcio vive in un vortice frenetico dove i risultati devono arrivare subito. L'importante è creare equilibrio e soprattutto identità». Un calcio che sta cambiando e che richiede, soprattutto nei campionati minori, uno scossone. A tal proposito lo stesso Morganti un'ipotetica via l'avrebbe: «Innanzitutto penso sia giusto, all'interno di una società, dividersi i compiti e su questo la nostra società può contare su figure alquanto competenti. Quando sono arrivato a Catanzaro ho subito notato tanta qualità e un'importante progettualità. Il calcio sta cambiando soprattutto all'interno delle seconde leghe e, proprio per questo, dobbiamo dare un qualcosa di diverso per poter rimanere vivi e crescere, quindi ci vogliono nuove idee soprattutto nelle categorie inferiori. Una delle soluzioni, in tal merito, potrebbe essere il tema delle infrastrutture e del settore giovanile dove toppe volte ci siamo riempiti la bocca, ma bisogna agire».