Parla l’istruttore federale Luca Corasiniti che insegna sui campi “Ricci”, i più antichi del capoluogo regionale: «Il “rosso” sarà il numero uno del mondo ma solo quando Djokovic si ritirerà»
Tutti gli articoli di Sport
PHOTO
I risultati degli azzurri, in singolo e soprattutto in Davis; ma in particolare l'avvento delle Tv monotematiche (SuperTennis) ed ancora di più i social hanno amplificato i punti di riferimento per gli irriducibili del tennis. Per quanto talentuosi i vari Fognini, Berrettini, Musetti, Sonego ed i tanti altri giovani italiani hanno comunque dimostrato i propri limiti e comunque l'oggettiva impossibilità di competere con i top ten del mondo. Da quanto è esploso il fenomeno Sinner il mondo delle racchette ha riscoperto il gusto e l'orgoglio di fare questo sport che malgrado scuole e numero di praticanti rimane comunque disciplina di nicchia per vari motivi.
Ricci e Pontepiccolo
A Catanzaro esiste una corposa pattuglia di tennisti che nonostante la dilagante padel-mania continuano imperterriti ad impugnare la cara vecchia racchetta. Rispetto a 10 anni fa gli impianti non mancano anche se da queste parti la disciplina non è mai esplosa per via dell'incognita invernale. Uno dei circoli più 'giocabili' grazie alla collocazione in zona-mare è quello gestito dall'istruttore federale Luca Corasiniti, sui campi a tutti noti come "Ricci", i più antichi in città assieme ai due comunali di Pontepiccolo, questi ultimi molto più esposti alle intemperie.
Tutto Sinner
«Dal mio punto di vista il fenomeno Sinner è già in realtà attivo da anni molti, per via dei vari italiani che frequentano i circuiti del grande tennis già da tempo - dice Luca -, non dimentichiamo che Berrettini si era fatto largo arrivando in finale a Wimbledon contro Novak Djokovic. Per questo dico che il tennis in Italia ormai è proprio una realtà e la Federazione sta facendo grandi cose. Basti pensare al torneo ATP di Torino dove da anni vediamo i primi migliori 8 al mondo. Sinner sta felicemente concretizzando il tutto. In lui velocità, naturalezza nel colpo e rendimento sono fantastici. Il rovescio secondo me è il colpo migliore, e pensiamo quanto potrà migliorare visto che ha solo 22 anni. Anche servizio e diritto stanno crescendo moltissimo. In un futuro non molto lontano la 'vetta' delle classifiche mondiali si colorerà del rosso dei suoi capelli. Ma solo quando Djokovic si ritirerà».
Racchette catanzaresi
«La nostra realtà tennistica catanzarese mantiene sempre un buon numero di partecipanti, sia fra gli agonisti che fra gli amatori. - aggiunge Corasiniti - Sono ormai 20 anni che mi trovo in prima linea e da 6 anni da presidente del Tennis Club Catanzaro Lido. Abbiamo riportato la C su questi campi (due in terra rossa ed uno in cemento) dopo ben 40 anni, Mi chiedete un nome? Dico Francesco Russo, che segue tanto i miei suggerimenti. Il talento ce l'hanno in molti ma non lo sanno o non vogliono sacrificarsi negli allenamenti. Io ho preso la racchetta in mano nell'89, quando avevo 7 anni, e non l'ho più lasciata, prima come atleta poi istruttore. Francesco Russo sta concretizzando il mio lavoro. In ogni caso sono tanti quelli cui ho avuto il piacere di insegnare questo fantastico sport di testa e muscoli e che oggi dicono la loro validamente in tutta la Calabria».
Benvenuto Padel
«Il padel non ci spaventa, anzi siamo felici che attiri tantissima gente sui campetti squadrati. È chiaro che si tratta di un altro sport, sbaglia chi pensa sia tennis in versione ridotta - afferma ancora Corasiniti - È anche un bel gioco coinvolgente ma il tennis è un'altra cosa. In ogni caso vi regalo una 'chicca': il futuro del Tennis Club Catanzaro potrebbe avere una costola dedicata al padel». Luca e papà Egidio stanno lavorando al progetto di un impianto in proprio, visto che la proprietà dei campi attuali potrebbe presto cedere dopo tanti anni alle lusinghe del cemento. Ma tranquilli: il tennis vicino al mare di Catanzaro continuerà comunque ad esistere.