«Esprimiamo tutta la nostra indignazione e amarezza per l'attuale gestione societaria guidata dal patron Martino, dal presidente Scaramozzino e dall'entourage societario reggino che muove le fila della nostra compagine cittadina». Gli Ultras Viola '01, da sempre vicini ai colori della Gioiese 1918,  hanno fatto sentire la propria voce in un momento, a quanto pare, complicato per il sodalizio alla guida del club calcistico di Gioia Tauro impegnato nel campionato di Eccellenza. Dunque, abbiamo contattato il presidente dei pianigiani per ascoltare le prospettive future del club.

Ma andiamo con ordine. In mattinata i tifosi hanno diramato un comunicato in cui spiegano:«Nella passata stagione, abbiamo apprezzato l'interesse del presidente Martino a tentare di salvare il titolo sportivo della Gioiese, reduce da una gestione economica disastrosa da parte di chi lo ha preceduto alla guida del club. Con entusiasmo abbiamo sostenuto la nuova dirigenza, pur consapevoli di essere destinati ad una sicura retrocessione e a innumerevoli difficoltà che si sarebbero ripercosse nei campionati a seguire. Abbiamo, finanche, digerito il viavai di allenatori, direttori sportivi e calciatori (quasi tutti stranieri), facendo buon viso a cattivo gioco al seguito di promesse velleitarie (addirittura parlando di Serie C durante incontri pubblici nei quali erano presenti anche organi istituzionali della Città). Scelte discutibili e una mancanza totale di trasparenza e progettualità. Nel campionato ancora in corso, nonostante tutto, abbiamo continuato a tifare, in casa e fuori, non facendo mai mancare il nostro supporto. Ora però la misura è davvero colma e ci vediamo costretti a rompere il silenzio (così come abbiamo fatto in altre circostanze con altri presidenti che hanno fatto la storia della Gioiese) per difendere la dignità di una maglia che rappresenta da 107 anni la nostra città».

Il gruppo organizzato dei tifosi viola ha dichiarato di non poter più accettare: «Il disinteresse evidente verso i valori sportivi e sociali che il calcio a Gioia Tauro ha sempre incarnato; l’assenza dal tessuto cittadino con i massimi esponenti del club, sempre a Reggio Calabria e presenti solo in occasione delle partite; una gestione opaca, lontana da qualsiasi criterio di serietà e rispetto per la nostra passione; l’aumento dei debiti, giorno dopo giorno, nei confronti di tesserati e fornitori. Debiti che si ripercuoteranno sul futuro della nostra squadra».

Per questi motivi, pur ringraziando il patron Martino per il sacrificio fatto in questo anno e mezzo, i supporters viola hanno chiesto ufficialmente e con forza: «Alla proprietà di consegnare immediatamente il titolo sportivo della Gioiese 1918 al Comune di Gioia Tauro, affinché possa essere avviato un percorso trasparente, partecipato e condiviso per salvaguardare il futuro del calcio nella nostra città; all'amministrazione comunale, nelle persone del sindaco, Simona Scarcella e del vice sindaco, nonchè assessore allo sport, Antonio Parrello, d'intervenire con fermezza nei confronti del patron Martino, richiedendo l'immediata soluzione di questo problema. Perché la Gioiese non è solo una squadra di calcio o un bene appartenente ad un privato, ma rappresenta a tutti gli effetti un bene d'interesse pubblico, che porta in giro per la regione e anche oltre il nome di Gioia Tauro e che svolge una grande azione sociale, che mira a tenere i nostri giovani lontani dalle strade e vicini al mondo dello sport».

Gli Ultras Viola 01 si sono detti «pronti a difendere i nostri colori in ogni sede e con ogni mezzo legittimo. La Gioiese non è proprietà privata, è patrimonio della città, dei suoi cittadini e di tutti i tifosi che ne onorano la storia con amore e sacrificio». E hanno puntualizzato: «Che nessuno si metta in testa strane idee, di spostare il titolo sportivo fuori da Gioia Tauro. Se la matricola della Gioiese deve cessare la propria esistenza, deve farlo a Gioia Tauro e per mano dei gioiesi».

A questo punto, contattato telefonicamente, il presidente Scaramozzino, ha esposto quanto segue: «Siamo subentrati a rilevare la Gioiese che versava già in stato fallimentare. Abbiamo speso più di 400 mila euro dall'anno scorso fino ad oggi. Insieme al Comune abbiamo riattivato lo stadio "Stanganelli" spendendo circa 30-40 mila euro, riportando così il calcio in città. Le cose, poi, non sono andate come speravamo. Comunque, quest'anno abbiamo fatto un buon campionato e ci siamo salvati in largo anticipo. Il titolo lo cediamo nelle mani del Comune solo se ci viene pagato, poiché abbiamo speso dei soldi per portare la squadra in queste condizioni. Siamo disposti a cederlo se il Comune è propenso a pagare i debiti e le vertenze che ad oggi ammontano a circa 150 mila euro. Debiti che scaturiscono da spese di alberghi, ristoranti, forniture, tutti dimostrabili, anche stipendi verso i calciatori che abbiamo pagato fino a gennaio. Siamo disponibili a sederci al tavolo per trattare anche se qualche imprenditore si facesse avanti».
La società ha dato un termine entro e non oltre il 14 maggio «in modo che i gioiesi abbiano modo di organizzarsi. Dopodichè, ci riteniamo liberi di procedere come meglio reputiamo per evitare che il titolo di Eccellenza venga perso».

 A breve seguirà una conferenza stampa il cui il sodalizio viola chiarirà tutta la vicenda e la posizione verso la città.