Santino Spadafora ha portato alla vittoria la Nuova Roggiano nella gara contro la Brutium Cosenza. Ma la rete che ha segnato al 97’ vale tutta una vita: «Pensavo che per me tutto fosse finito. Ora mi godo ogni giorno come un dono»
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Nel calcio il gol rappresenta l'elemento fondamentale, che regala gioia a chi lo fa e amarezza a chi lo subisce. Estasi e sconforto. Esultanza o disperazione. Sentimenti contrastanti che fanno dei gol un giusto mix tra gioia e dolore e che possono essere metaforicamente traslati alla vita quotidiana di ognuno di noi.
I gol non sono tutti uguali, alcuni hanno un peso specifico maggiore, non solo in riferimento al risultato complessivo di un match. È ovvio che la rete dell'1-0 al 90esimo di una partita "vale" di più rispetto a quella del 3-0 al medesimo minuto. I gol possono assumere significati diversi, e in alcuni casi diventano simboli di vittoria dal sapore di rinascita.
Ieri, domenica 15 ottobre, al "Marca" di Cosenza si è giocata la partita tra i padroni di casa della Brutium e gli ospiti della Nuova Roggiano. Rossoblù contro gialloverdi che si sono sfidati nella terza giornata del campionato di Prima Categoria. A passare in vantaggio è stata la Brutium Cosenza, mentre il gol del pari roggianese è arrivato nel secondo tempo. La formazione ospite ha voluto però regalarsi un pomeriggio vincente. In pieno recupero (97'), infatti, ecco il gol dei 3 punti. Contropiede, pallone sulla destra per De Giacomo e traversone in mezzo verso Santino Spadafora che dopo un controllo ha scaraventato in rete il pallone della vittoria. Raccontata così è la pura cronaca di una partita decisa in extremis ma quel gol al minuto 97 racchiude tanto altro, non solo i 3 punti. Quel gol di Spadafora, attaccante 39enne del Roggiano, è un calcio al cancro scoperto nel luglio del 2022 e un urlo alla vita. Dopo aver gonfiato la rete avversaria Spadafora non ha nascosto le sue emozioni, dando spazio anche alle lacrime di gioia ma soprattutto liberatorie, come immortala lo scatto di Ernesto Mammolito.
«Non so spiegare la sensazione che ho provato - dice al nostro network Santino Spadafora -, in mente mi sono passati tutti quei momenti di sconforto che avevo quando mi trovavo ricoverato in ospedale. In quella situazione pensavo che per me tutto fosse finito e che non avrei mai più giocato a calcio. E invece...».
L'attaccante cosentino in forza alla squadra gialloverde, con le sue trecento e passa reti in carriera, ieri non ha solo segnato un gol decisivo ai fini del risultato ma ha messo a segno una rete capace di dare un ulteriore schiaffo alla malattia sconfitta da pochi mesi.
A Spadafora la vita gli ha voluto dare una nuova opportunità e la rete di ieri è forse la più importante realizzata in carriera. «Quel gol è stato per me pura goduria, soddisfazione è orgoglio. Ricominciare dopo il cancro non è semplice ma ce l'ho fatta». Adesso, nonostante dovrà ancora fare dei controlli, Spadafora si gode il momento, pensando al presente e al futuro, in campo e fuori: «Vivo alla giornata - ci dice con un pizzico di emozione - perché ogni giorno per me è un dono. Mi alleno, faccio una vita sana ed ho rispetto per il mio corpo e per la mia vita. Tra gli obiettivi calcistici ho quello di fare bene e essere amato dalla gente di Roggiano. Qui ho tanti amici e voglio regalare a loro qualche altra soddisfazione».
Da parte di Spadafora arriva anche un messaggio verso il prossimo e verso chi lotta ogni giorno contro il cancro. «Quando si approccia a una malattia del genere tutti pensiamo che sia sinonimo di morte - afferma l'attaccante -. In realtà i medici e la ricerca hanno fatto passi da giganti. C'è bisogno di determinazione anche quel pizzico di fortuna, ma nei momenti di sconforto bisogna avere la forza e il coraggio di pensare che ogni giorno è un giorno buono e che prima o poi si potrà avere una nuova opportunità per ripartire da zero e ricominciare a vivere».