Novak Djokovic conquista il titolo dell'Atp Finals di Torino ed aggiorna il suo personale palmares con un nuovo record. Per il tennista serbo si tratta del settimo titolo conquistato con una vittoria in due set (6-3, 6-3) contro Jannik Sinner. Una partita senza storia, a quattro giorni dalla vittoria nei gironi per il tennista azzurro, con il numero uno del ranking che sin dal primo punto ha aggredito il campo senza lasciare scampo all'avversario.

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Un grande risultato, al di là della sconfitta in finale, per Jannik Sinner che chiude un torneo da incorniciare in una stagione meravigliosa, segnata da 61 vittorie e solo 15 sconfitte. Il tennista altoatesino che chiuderà la stagione al quarto posto del ranking Atp ora sarà impegnato con l'Italia nella Final Eight di Coppa Davis a Malaga. Gli azzurri saranno impegnati nei quarti contro l'Olanda, chi vincerà sfiderà nel turno successivo la vincente della sfida tra la Gran Bretagna e la Serbia di Djokovic. 

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Sinner, il sindaco di San Giovanni in Fiore Rosaria Succurro propone la cittadinanza onoraria

«A breve, il Comune di San Giovanni in Fiore conferirà la cittadinanza onoraria al tennista Jannik Sinner, il quale, non soltanto nello sport, rappresenta quell’Italia che ogni giorno lavora con impegno e umiltà per raggiungere traguardi sempre più alti. La personalità di Sinner è di esempio per tutti, specie per le nuove generazioni, sempre più minacciate da una cultura pervasiva che promuove il successo senza sforzo e senza etica, l’individualismo e perfino l’autodistruzione». Lo afferma, in una nota, la sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, che precisa: «Sinner è un grande italiano proprio come Gioacchino da Fiore, cui si deve la storia della nostra città. Oggi, di fronte alla crisi internazionale, economica, morale, educativa e sociale, c’è tanto bisogno – conclude la sindaca Succurro – di valorizzare queste figure, capaci di trasmettere ai più giovani una spinta interiore fortissima, di testimoniare che la vita merita di essere vissuta con autenticità e intensità, senza arrendersi alla sensazione di vuoto indotta, troppo spesso, dal consumismo contemporaneo».