Si chiama “occhio di falco” ed è un sistema di moviola utilizzato nel tennis, ma anche in altri sport. Consiste nella riproduzione digitale della traiettoria della palla e del percorso seguendo le leggi della statistica. In campo internazionale ha già fatto il suo esordio. In Italia è stato testato a macchia di leopardo. In Calabria lo stanno sperimentando proprio in questi giorni. E dal 2 al 17 dicembre esordirà ufficialmente per la prima volta nella nostra regione in un torneo federale aperto ai giocatori di terza e quarta categoria. Ad importare lo strumento tecnologico il circolo vibonese del tennis club, presieduto da Nino Distilo, non nuovo ad iniziative simili. Già qualche anno fa fu il primo a lanciare in Calabria, su input di Umberto Franza, il Trpa, il circuito dedicato agli amatori che oggi vanta numeri importanti in tutta la provincia di Vibo Valentia tecnologico poi anche il sistema di prenotazione della struttura , prenotabile online. Insomma un club, è proprio il caso di dirlo, “super tecnologico”.

 

“Occhio di falco”, come funziona?

 

Tutto il sistema dell'Hawk-Eye è basato sul principio della triangolazione usando le immagini registrate da almeno quattro telecamere posizionate in diversi angoli del campo da gioco. Il sistema controlla i video e, basandosi su modelli predefiniti del campo e sulle regole dello sport, decreta se la palla era valida o meno.

In ogni frame inviato dalla telecamera il sistema individua i pixel che corrispondono alla palla e, confrontandoli con le immagini fornite da almeno due telecamere posizionate a diversi angoli, calcola la posizione effettiva della palla. Con una sequenza viene ricostruito il percorso seguito dalla palla e previsto il futuro andamento compreso l'impatto con il campo da gioco.