La vicenda legata al tesseramento di Renelus si conclude con una sentenza favorevole alla Reggina, che conferma la regolarità del contratto del calciatore. Tuttavia, la Scafatese ha espresso il proprio disappunto per l’errore tecnico e potrebbe decidere di proseguire la battaglia legale con un ricorso.

Il reclamo della Scafatese riguardava la partecipazione del calciatore alla partita Scafatese-Reggina del 12 gennaio 2025. Secondo il sistema della Lega Nazionale Dilettanti, Renelus risultava svincolato dal 1° luglio 2024, ma il Giudice Sportivo ha attribuito la discordanza a un errore tecnico, confermando che la sua posizione era regolare.

Nonostante la sentenza favorevole alla Reggina, la F.C. Scafatese SSD ARL ha manifestato il proprio disappunto per le motivazioni alla base della decisione, esprimendo forti riserve sulla gestione del sistema di tesseramento e sulla mancata risoluzione definitiva del problema tecnico. Attraverso un comunicato ufficiale diffuso sui social e sul proprio sito web, la società ha dichiarato: «La Scafatese si sente danneggiata non solo sul piano legale, ma anche sotto l’aspetto dell’immagine. L’errore tecnico relativo al tesseramento di Renelus non è stato adeguatamente affrontato dalla Lega Nazionale Dilettanti e, nonostante i mesi trascorsi, non ha trovato soluzione. Riteniamo che la decisione del Giudice Sportivo non possa ignorare l’impatto che questa vicenda ha avuto sulla nostra società.»

Le critiche mosse dalla Scafatese non cambiano il fatto che, quando un calciatore è regolarmente tesserato e il suo contratto rispetta le normative, la sua partecipazione a una partita non può essere messa in discussione a causa di errori tecnici. La società campana ha comunque annunciato di non condividere la decisione, ma ha sottolineato che «non esclude di proseguire la battaglia legale nei gradi successivi di giustizia sportiva», come indicato nel comunicato ufficiale.

Pur legittimata a sollevare dubbi, la Scafatese deve fare i conti con un principio fondamentale del calcio: la regolarità delle posizioni contrattuali è garantita dalle regole e, in questo caso, dalla giustizia sportiva. Il risultato di una partita non può essere determinato da tecnicismi, ma deve essere deciso sul campo.

Nonostante la vittoria della Reggina in questa fase, la vicenda non è ancora conclusa. La Scafatese ha infatti annunciato di voler valutare la possibilità di ricorrere in appello, ma il principio che deve prevalere è uno solo: quando le regole sono chiare e un contratto è regolarmente registrato, è il campo a determinare il risultato. La giustizia sportiva ha fatto il suo lavoro, ora tocca ai calciatori, con il loro sudore e impegno, a portare avanti il vero spirito del gioco.