«Ho dato mandato agli uffici tecnici comunali di intraprendere le attività preliminari per lo smontaggio delle strutture». Lo ha dichiarato in una nota il sindaco di Crotone Ugo Pugliese, in merito alle strutture amovibili della Tribuna e della Curva Sud dello stadio Ezio Scida, dopo la risposta negativa da parte della Soprintendenza riguardo una richiesta di proroga da parte proprio dell'ente comunale.

«Andiamo avanti – continua il primo cittadino pitagorico - consapevoli di aver fatto tutto quanto nelle nostre possibilità, ed anche oltre, a cominciare dall'aver dimostrato che i reperti sotto lo stadio continuano ad essere in buono stato di conservazione, di aver individuato e di aver messo a disposizione un'area per la costruzione di una nuova struttura, di aver inserito l'area dove sorge attualmente lo stadio Scida nel programma di riqualificazione dell'antica Kroton. L'obiettivo, anche alla luce di quello che sta succedendo a livello di processo federale auspicando che il Crotone possa disputare il campionato di Serie A, è che si giochi ancora allo Scida».

«Mi si accusa di aver sottoscritto un accordo con la Soprintendenza che avrebbe portato a questa inevitabile situazione – contina Pugliese - ebbene, io pur di far giocare il Crotone in Serie A, avrei sottoscritto non uno, ma dieci documenti. E non solo per l'amore nei confronti della squadra e della mia gente, ma con la certezza che nei mesi a venire avremmo lavorato, come è stato fatto, per creare i presupposti, insieme alla società, per trovare una definitiva soluzione: la costruzione di un nuovo stadio. Stiamo lavorando, incessantemente per questo, ma paradossalmente, davanti a noi troviamo, e quello dello “Scida” non è un caso isolato, costantemente ostacoli che tra l'altro sono buttati non tra le gambe di una amministrazione, ma di una intera città».

«Per primi – conclude il sindaco Pugliese - vogliamo la valorizzazione del nostro patrimonio archeologico, ma allo stesso tempo non consentiamo a nessuno di giocare con la città, con i suoi cittadini. Possono anche giocare a screditare un'amministrazione, ma screditare una città non lo permetto a nessuno».