"Ringrazio tutti per la vicinanza ed il sostegno, ma la serenità non c'era prima e non c'è ora per cui non torno indietro. Se qualcuno è disposto a rilevare la società la cedo gratis". Così il presidente della squadra di calcio a 5 donne Sporting Locri, Ferdinando Armeni, conferma all'ANSA il ritiro della squadra per le minacce subite.

«Ringrazio tutti - ha detto Armeni - per la vicinanza ed il sostegno che ci hanno dato in questi giorni, anche inaspettato. Con gli altri soci ci confronteremo nei prossimi giorni per la decisione. La vicinanza va bene, ma la situazione è più ampia. Tra l'altro ci sono anche dei tempi tecnici per cui entro l'anno dovremo verificare il da farsi, anche per dare moto alle ragazze di trovare nuove squadre». «Lo Sporting Locri - ha aggiunto - ha anche un valore patrimoniale ma sono disposto a cederla a costo zero. Sarei contento se qualcuno la volesse». Il campionato adesso è fermo per la pausa natalizia e riprenderà il 10 gennaio quando il Locri dovrebbe ospitare la Lazio. Una gara che, al momento, non si disputerà. «Da parte della Lazio - ha spiegato Armeni - ci hanno già dato la disponibilità a spostare la data dell'incontro. Se qualcuno volesse la società sarei contento e la partita si potrebbe giocare». «Per quanto mi riguarda - ha aggiunto - fa piacere l'affetto ricevuto, ma la serenità d'animo non c'è. Chi vuole fare del male può farlo quando l'attenzione cala. Quello che mi spiace è che venga messa in cattiva luce una città Locri dove si sta bene, anche se spesso è strumentalizzata». Nonostante ci pensi continuamente ormai da settimane, Armeni non è riuscito a spiegarsi da chi possano venire le minacce. «Magari sono quattro sciacalli che vogliono solo creare difficoltà - ha detto - e non succede niente, ma se poi succede?».

Riferimenti - Pronta a raccogliere la sfida la presidente del Coordinamento nazionale antimafia Riferimenti, Adriana Musella.

Nella vicenda dello Sporting calcio Locri non é in gioco solo una squadra che vuol fare sport ma un gruppo di persone alle quali viene tolto il Diritto Sacrosanto dell'autodeterminazione e alla libertà. Riteniamo che in questa vicenda le vere vittime siano lo sport e le ragazze che tanti sacrifici hanno affrontato in questi anni per vedere oggi i loro sogni spezzati dalla vigliaccheria e dalla sopraffazione. Che ci sia o meno la 'ndrangheta sotto questa faccenda non possiamo dirlo ma che la metodologia usata sia mafiosa e che l'operazione è comunque delinquenziale questo non si può negare".

"Solo dall'esito delle indagini potremo saperne di piu'. Al momento di certo la vicenda appare molto poco chiara e qualunque ipotesti va vagliata. La cosa certa è che Il messaggio lasciato passare è che le minacce ordinano e le teste si chinano e obbediscono. Questo non possiamo permetterlo. Per tale motivo Il Coordinamento antimafia Riferimenti, da sempre impegnato sul territorio calabrese, comunica di prendere in esame la possibilta' di rilevare la squadra che sembra l'attuale dirigenza ceda a costo zero. Questo al fine di permettere alle ragazze di potere tornare in campo e di non subire la vergogna di una resa imposta. Il Coordinamento essendo un'associazione no profit, basata sul volontariato, non dispone di fondi o di rendite e per questo chiama a raccolta, imprenditori coraggiosi e con la schiena dritta e professionisti onesti perchè siano di supporto. Alla proposta sono già pervenute adesioni, prima tra le quali, quella dell'imprenditore Gaetano Saffioti, testimone di giustizia e verità che certamente la testa non l'ha mai abbassata e che ha offerto il proprio aiuto al Coordinamento Riferimenti. Se ne attendono altre. L'iniziativa ha bisogno del sostegno di tutti privati ed istituzioni calabresi, Coni e lega italiana calcio, perchè non la si può dare vinta. E' indubbio che Il Coordinamento Riferimenti non assumerà alcuna iniziativa in merito senza prima aver consultato gli inquirenti ed aver avuto l'assenso della Prefettura di Reggio Calabria e degli altri organi preposti".