Intervenuto ai microfoni di LaC News 24, il numero 10 della truppa di Facciolo non si nasconde: «Non abbiamo l’ansia di stare lassù, ma è un piacere essere la capolista». Sul cambio sulla panchina avversaria: «Per noi può essere una notizia negativa»
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Titolare inamovibile del centrocampo della Vibonese prima in classifica, Francesco Giunta è un classe 1999 con un’importante esperienza alle spalle tra Serie D e Lega Pro. Proviene, infatti, dal Messina – squadra con la quale ha raggiunto un’importante salvezza la scorsa stagione nel Girone C della terza serie italiana. Di seguito l’intervista completa.
Primi in classifica a pari merito con Siracusa e Scafatese ma con una partita in meno: come ci si sente? Ve lo aspettavate? Considerando anche l’inizio un po’ a rilento e non convincente al 100%.
«Si, di certo non siamo partiti bene ma – essendo una squadra giovane e nuova – in parte ce lo aspettavamo. I concetti del mister, poi, prevedono degli automatismi e quindi ci vuole un po’ di tempo per assimilarli. Ora siamo felici e ci prendiamo quello che viene: non guardiamo la classifica, non abbiamo l’ansia di dover stare per forza lassù. È chiaro che fa piacere a tutti essere la capolista ma dobbiamo continuare a lavorare sul nostro percorso».
Anche a livello personale sta andando alla grande: 10 partite su 10, titolare fisso al fianco di capitan Favo, due goal contro Pompei e Sancataldese. Sei uno dei giocatori più importanti della squadra in mezzo al campo: quali sono i tuoi compiti? Cosa ti ha convinto a scendere di categoria? L’anno scorso hai giocato 25 partite in Lega Pro con il Messina.
«Scendere di categoria è stato necessario per me stesso, per esprimermi al meglio. Si, ho giochicchiato in Lega Pro ma non mi sentivo protagonista.
Avevo bisogno di una realtà del genere e di un allenatore che mi permettesse di valorizzare le mie qualità.
«Il mister mi chiede molte cose che so fare e che mi piace fare - quindi legare tra centrocampo e attacco, muovermi tra le linee, inserirmi, fare l’ultimo passaggio e quando si può concludere a rete».
Ora arriva il big match contro la Reggina, squadra storica del nostro calcio ma ora un po’ in difficoltà. Non so se hai letto le ultime notizie ma c’è stato un ribaltone in casa amaranto a causa di alcuni problemi personali che hanno coinvolto mister Pergolizzi: questo può agevolarvi o vi aspettate una Reggina più arrabbiata? Come state preparando la partita? Più sulle gambe o sulla testa? «Sarà una partita difficile, tra due squadre forti, quindi vedremo sicuramente una fase di studio. La Reggina, con questo cambio in panchina, verrà con un grande atteggiamento mentale e questa per noi può essere una notizia negativa perché troveremo una squadra agguerrita. Sarà anche difficile prepararla perché non conosciamo le basi del nuovo mister. Il nostro focus deve essere, come sempre, su noi stessi e sulla nostra identità».
Un nome di un compagno over e di un compagno under che ti hanno sorpreso per qualità fuori e dentro il campo.
«Voglio dire innanzitutto che è difficile trovare un gruppo così sano a livello umano e questo si riflette anche in campo. A livello calcistico penso che Terranova abbia ormai raggiunto un livello di maturità superiore, difficile da trovare anche in Lega Pro. Milazzo e Aronica sono un’ottima coppia di centrocampo, pur essendo due 2004, e poi dico Illipronti e Fontanelli – che hanno sempre giocato. Sono tutti, però, molto validi ed è importante in un campionato dove incidono molto gli under».