La partita da dentro o fuori si giocherà domani in uno stadio Corrado Alvaro a porte chiuse, come deciso dalla giustizia sportiva a seguito di alcuni episodi avvenuti durante e dopo il match contro il Real Casalnuovo
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l girone I di Serie D di non ha ancora espresso tutti i suoi verdetti. Domani, infatti, si disputeranno i play off e i play out, partite che possono valere un'intera stagione e cambiare il futuro delle squadre che scenderanno in campo. Se per il ritorno tra i professionisti, tra le calabresi, si sfideranno Vibonese e LFA Reggio Calabria; la sfida per la permanenza nella massima serie dilettantistica avrà invece come protagoniste il Locri e il San Luca. Proprio il San Luca ospiterà il match da dentro o fuori grazie al miglior piazzamento in classifica.
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Della stagione dei giallorossi, tra problematiche e ambizioni, e del match di domani ha parlato - ai nostri microfoni - Antonio Costanzo, dirigente del club giallorosso. Di seguito l'intervista.
Con il play out di domani si conclude la stagione del San Luca, che percorso è stato quest’anno?
«È stato un percorso po’ travagliato. Abbiamo iniziato a luglio con uno staff tecnico che poi, per varie vicissitudini, è stato messo da parte. Sulla panchina si sono succeduti diversi allenatori e poi, in ultimo, Renato Mancini è quello che ha dato la giusta direzione, andando verso una salvezza che domenica potrebbe avere il suo epilogo. Le difficoltà, soprattutto all’inizio, sono state molte. In primis la mancata utilizzazione dell’impianto sportivo per la questione della fognatura che, fortunatamente, si è poi risolta consentendoci di disputare la rimanente parte della stagione in casa, con il sostegno del pubblico. Per quanto riguarda la guida tecnica, non sempre si fa la scelta giusta. Non possiamo dire che i mister che si sono succeduti non fossero validi, ma non sono riusciti, in quel frangente di stagione, a dare la giusta svolta. Mister Mancini ha dato alla squadra la giusta motivazione e abbiamo avuto un susseguirsi di risultati positivi che ci hanno consentito di risalire la china e di raggiungere il play out con il Locri».
Quale crede sia stata la più grande difficoltà incontrata?
«Sicuramente la logistica. Affrontare tutta la prima parte di stagione lontani dal nostro stadio ha comportato dei costi ulteriori. Poi dobbiamo mettere in conto che non c’è stata una risposta immediata degli sponsor che, non avendo la giusta pubblicità, sono venuti un po’ a mancare. È chiaro che poi questa difficoltà ha avuto le sue conseguenze sulla guida tecnica e altri aspetti, perché non si è riusciti ad inquadrare la squadra nei tempi giusti e abbiamo perso così 3 mesi abbondanti nella lavorazione del team».
Il Locri non ha fatto molto meglio quest’anno e peggio hanno fatto Castrovillari e Gioiese. Secondo lei cosa accomuna queste realtà che hanno concluso la stagione agli ultimi posti della classifica?
Ciò che accomuna le diverse realtà calabresi è la mancanza di imprenditori che riescano ad avvicinarsi alle squadre garantendo loro la giusta tranquillità. La Sicilia, che invece gode di un periodo molto florido dal punto di vista economico, ha fatto meno fatica. Sotto questo aspetto da noi la situazione è molto deficitaria. Dobbiamo pensare che la Serie D non è a tutti gli effetti un campionato dilettantistico; è da considerarsi professionistico sotto molti punti di vista perché ci sono dei costi enormi. Se pensiamo che per una trasferta in Sicilia si arriva a spendere 4500 / 5 mila euro, ecco, questo la dice tutta su quello che è l’aspetto economico di gestione di una Serie D».
Come arriva la squadra a questo derby da dentro o fuori con il Locri e che partita sarà?
La squadra arriva in ottima forma. L’abbiamo preparata al meglio sotto ogni punto di vista. Purtroppo la partita si disputerà a porte chiuse, senza il pubblico e quindi la maggiore mancanza è questa. Avere l’apporto del pubblico in un play out è fondamentale. Non siamo riusciti a capire come mai è stata presa quarta decisione. C’è stato questo verbale dell’arbitro che ha scritto di un oggetto non identificato che gli è passato lontano per poi cadere a terra. Ecco, secondo noi la decisione di squalificare il campo per una partita così importante è stata molto pesante. Per quel che riguarda la preparazione al match, mister Mancini ha preparato la partita in modo minuzioso e contiamo di fare un ottimo play out e di portare a termine questa salvezza».
Che futuro immagina per il San Luca? Le ambizioni cambiano con o senza la Serie D?
Immagino un futuro di programmazione, dobbiamo cercare di programmare la prossima stagione, che per noi sicuramente sarà in Serie D, in modo ancora più minuzioso. Non trascurando niente e cercando di valutare il mercato locale perché è un mercato molto valido. Non andando sempre a cercare lo straniero, non perché sia sbagliato, però bisogna dare la possibilità ai giocatori del nostro territorio di ambire a questo palcoscenico importante. Poi dal punto di vista economico il San Luca quest’anno non ha grosse difficoltà, è riuscito a rientrare dal debito della scorsa stagione e quindi una buona programmazione, per la prossima stagione, potrebbe dare qualche soddisfazione in più rispetto agli anni precedenti».