Le accuse sono state pesanti, parlando anche di cifre e con dovizia di particolari. Nel corso della recente conferenza stampa, il presidente della Vibonese ha messo nel mirino il direttore sportivo Francesco Ramondino e il direttore generale Antonello Gagliardi, entrambi dimessisi dal proprio incarico qualche settimana addietro. In particolare Pippo Caffo ha rimarcato l’acquisto di due calciatori, avvenuto a campionato in corso, a sua insaputa e dal costo esorbitante di 100mila euro a calciatore.

Il primo ingaggio discusso dal presidente è stato quello di Pietro Terranova, prelevato dal Lamezia Fc dopo la rinuncia del club gialloblù. Con una condizione da dover recuperare dopo un mese di stop forzato, Terranova ha giocato 17 partite di campionato con la Vibonese, segnando tre reti. Classe 1994, l’anno scorso era andato in doppia cifra, sempre a Lamezia e prima ancora aveva fatto la stessa cosa, nel girone I di Serie D, con il Dattilo e con il Paceco.

L’altro innesto il cui costo è stato ritenuto eccessivo da Pippo Caffo riguarda Ciro Favetta. Un acquisto, quello del centravanti campano, avvenuto senza che il presidente ne sapesse qualcosa (almeno stando a quanto dichiarato in conferenza stampa). Per lui un biennale da 106mila euro lordi a stagione, sempre secondo quanto affermato dal patron rossoblù. Classe 1994, prelevato dal Siracusa, per Favetta in maglia rossoblù 14 presenze e 5 reti e pure un breve periodo di stop a causa di un infortunio. Al suo attivo diverse esperienze in Serie D dove, nella stagione 2021/22, ha siglato 18 reti con la Casertana, andando in doppia cifra anche a Taranto.

Insomma, sicuramente non l’ultimo arrivato. Ma Caffo ha adombrato dubbi sul fatto di aver preso un calciatore con qualche problema fisico. Rimangono tanti interrogativi, comunque, non tutti chiariti dal presidente. Così come c’è da rimarcare le pesanti accuse rivolte ai suoi ex collaboratori. Al riguardo, però, è opportuno evidenziare come la Vibonese, a mezzora dalla fine della gara con il Trapani, era a -1 dalla prima posizione e da una squadra che solo di parco calciatori ha speso 3 milioni di euro. Insomma, qualcosa di buono è stato comunque fatto.

Nel calcio con i “se” e con i “ma” non si fa la storia, però è chiaro che questa, di storia, lascia parecchie perplessità e molti dubbi, così come è attesa la replica da parte di Gagliardi e Ramondino, i quali a breve avranno modo di chiarire la propria posizione, dare la propria versione dei fatti e ribattere alle gravi dichiarazioni del presidente.