Una sconfitta amara per la squadra viola, apparsa in vena di regali, con qualche lacuna in organico e con calciatori in ritardo di condizione
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È finita con la squadra dinanzi ai propri tifosi, i quali hanno chiesto di tirare fuori gli attributi, di dare di più e di invertire un trend negativo, fatto di una vittoria e cinque sconfitte in sei gare di campionato. Dopo anni in cui, al termine di ogni gara, o quasi, la Gioiese andava a cantare e a festeggiare davanti ai propri sostenitori, adesso è cambiata la prospettiva, anche per una di una situazione di mercato al momento sconclusionata. Ecco allora la contestazione da parte dei tifosi viola, che si aspettano di più, quantomeno dal lato del carattere, della grinta, della determinazione.
I limiti ci sono, anche caratteriali, oltre a vistose lacune soprattutto in avanti per quanto riguarda l’organico, ma è anche da dire che, contro la Sancataldese (ko per 1-2 al Lopresti di Palmi), si è vista una Gioiese in vena di regali. Nel primo tempo ha fallito una clamorosa palla gol con Guicciardi e poteva e doveva gestire meglio determinate situazioni in fase di attacco. Quindi, in una fase di predominio viola, ecco la rete in contropiede dei siciliani, con un’azione avviata addirittura sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto dalla Gioiese! Nessuno che abbia pensato ad un fallo tattico. E le coperture preventive che fine hanno fatto? Per Mazza è stato facile andare a segno sull’uscita del portiere Iannì.
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Nella ripresa, proprio in avvio, quando si doveva ricominciare di slancio per cercare di pareggiare, ecco l’espulsione di Guicciardi dopo pochi minuti, che ha così concluso in largo anticipo una gara negativa. E non è finita, perché dopo i cambi di Caridi, nel tentativo di mettere forze fresche in campo, ecco il clamoroso errore del neo entrato Ammirati: il portiere classe 2004, ricevuto un retropassaggio da un compagno, ha letteralmente consegnato il pallone ad un avversario (Correnti) il quale non ha dovuto fare altro che depositare il pallone in fondo al sacco.
Solo all’ultimo secondo è arrivata la rete di Romano: troppo tardi per rimediare, troppo poco rispetto a quel che si attendeva. Sia chiaro: non tutto è da buttare. Questa gara la si poteva anche vincere senza i clamorosi regali fatti ai siciliani, i quali non hanno rubato nulla, perché hanno fatto la loro onesta partita. Al di là dei vuoti clamorosi in attacco, ci sono dei calciatori, acquistati di recente, che valgono (vedi Miliziano e De Marco per esempio) ma sono in ritardo di condizione. Questo mercato a “singhiozzo” comporta dei disallineamenti nella preparazione di squadra, per cui non tutti viaggiano allo stesso livello. Ci vuole del tempo, ma intanto le giornate passano e si perdono punti pesantissimi, a volte senza neanche demeritare. Incide anche la vicenda del campo sportivo: la Gioiese non ha mai giocato a Gioia Tauro. La squadra è nella quarta serie nazionale, ma la città di Gioia Tauro questa Serie D non l’ha ancora vista, per quella che è un’altra vicenda vergognosa che chiama in causa anche gli amministratori locali. In tal senso sembra si sia finalmente mosso qualcosa, ma è sempre troppo tardi.