Nel girone I del campionato di Serie D come ormai noto, il Locri fa i conti in orbita salvezza. Intanto la trasferta siciliana di Canicattì, in programma domani, anticipa in qualche modo il clima pasquale visto che giovedì 28 marzo, data della successiva giornata di campionato, agli amaranto toccherà il turno di riposo. Al rientro sarà il mese di aprile, quello delle ultime due gare casalinghe. Prima arriverà la Sancataldese e poi la Reggina.

Nulla si prospetta “semplice” ormai, complice la classifica e i giochi di coda da evitare. Così tutte sembrano diverse dall’espressione del girone d’andata e ogni compagine mira al proprio obiettivo. A Canicattì il Locri potrebbe fare leva sul proprio dinamismo, punto di forza in campo esterno per impedire all’avversario di impostare la partita sul campo che conosce meglio. Al Macrì invece potrebbe servire sgombrare la mente dal pensiero della delusione, quella che si legge sul volto dei tifosi davanti alla realtà del primo anno scarno e di rincorsa.

L’era Mollica ha segnato tanti, troppi traguardi per digerire facilmente una stagione sottotono. Le soste inoltre sono ancora da rispettare entrambe, quindi significherà vedere qualcuno in possibile atto di sorpasso. A conti fatti la prima soluzione sarebbe la vittoria, iniziando da questa trasferta per poi giocare di ottimismo e, magari, con un pizzico di fortuna. D’altronde il destino dipende un po’ anche dall’andamento delle altre compagini implicate nella stessa parte bassa della classifica. I numeri non sono finiti. Il Locri andrà ad affrontare un avversario che non è tranquillo in una posizione di classifica che è solo apparentemente lontana dai play out. In realtà dista due punti dalla Sancataldese che è la prima fuori griglia out.

La differenza in classifica tra Canicattì e Locri è pari a dieci punti, forse più visibili sulla carta che sul campo. Il Bordonaro non sembra essere un baluardo e i ragazzi di Panarello hanno già dimostrato di sapere attaccare sia gli spazi che i campi in trasferta. Le pecche ci sono e appaiono anche evidenti, tanto da non escludere di non dover lottare per il risultato sino alla fine, con porte violate e proposizioni degne di nota.